Devis a 36 anni torna in moto per vincere la sclerosi multipla

Venerdì 9 Marzo 2018 di Emiliano Milani
Devis Martinello con la figlia Irene e il campione Tony Cairoli
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ROVIGO -Il motocross e la famiglia sono la sua vita. Non potrebbe essere diversamente per il rosolinese Devis Martinello, 36 anni, ex campione Veneto Mx1. Papà Alessio, presidente del motoclub Rosolina Mare, la sua passione per le i motori gliel'ha trasmessa, insieme al rispetto per la famiglia che Devis continua a portarsi dentro grazie anche agli insegnamenti di mamma Stefania ed è ancor più forte ora che ne ha una una figlia, Irene, voluta e cercata per più di 10 mesi insieme alla moglie Chiara, sposata nel 2014. Questo legame con le moto e i suoi cari è diventato per lui imprescindibile.

A fine 2015, il 12 dicembre, infatti Devis ha scoperto di essere affetto da una grave malattia. Questa volta dobbiamo dare un nome ai suoi problemi gli dissero senza giri di parole dopo un prelievo e le anlisi all'ospedale di Piove di Sacco: sclerosi multipla. «In quel momento mi è caduto il mondo addosso - ha confessato Martinello - Ho chiesto cosa mi sarei dovuto aspettare, la risposta è stata: il nostro obiettivo è che tu possa tornare a condurre la vita di prima».

A distanza di 3 anni, Devis quell'obiettivo in parte l'ha raggiunto, grazie alle cure e ai passi da giganti fatti dalla medicina. La sua lotta però continua perché dalla sclerosi purtroppo non si guarisce. Ne è consapevole, per questo ci tiene a raccontare la sua storia; quella di un ragazzo messo in sella alla moto dal padre a 7 anni, una Lemme 50 a 4 marce, che a 14 già gareggiava sulle piste da cross italiane. Aveva quasi raggiunto il sogno di correre tra i professionisti del motocross con il suo numero 544. Improvvisamente tutto è cambiato drasticamente. Tutto rimesso in discussione. Compreso il lavoro. Faceva il meccanico di moto e nella sua officina, col padre ad aiutarlo, andava ben oltre il normale orario di lavoro. Per stare di più con la famiglia nel dicembre 2016 ha deciso di chiudere e fare l'operaio. Ma la passione è troppo forte: «La passione è diventata una cura, seguo un gruppo di piloti e sto tornando a correre. Quando ho visto ragazzi e ragazze più gravi di me mi sono detto che non mi posso arrendere alla malattia..»....

 
 

Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA