La Cultiva di Taglio di Po chiude i battenti: 60 licenziamenti, in prevalenza donne

Domenica 11 Giugno 2023 di Gianno Dian
L'azienda agricola Cultiva di Taglio di Po

TAGLIO DI PO - La Cultiva, società agricola consortile a responsabilità limitata di Taglio di Po, ha deciso di chiudere: 60 dipendenti, prevalentemente donne, saranno licenziati.
«A seguito della comunicazione effettuata venerdì 9 dalla proprietà di chiusura da martedì 13 giugno della Cultiva ed il conseguente licenziamento di circa 60 dipendenti - il comunicato di ieri delle sigle sindacali - Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil proclamano dalle 4 di lunedì 12 giugno per tutta la giornata lo stato di agitazione con sciopero.

Alle 10 verrà convocata una conferenza stampa fuori dallo stabilimento».

«COLPO MORTALE»
Dopo la circolazione di molte voci, Mauro Baldi, per conto delle tre organizzazioni sindacali confederali, fa il punto della situazione. «L’azienda, insediatasi nel 2003 a Taglio di Po, in località Buonumore, ha deciso di chiudere e per il territorio, in particolare per tante famiglie di Taglio di Po, è un colpo mortale. L’attività prevalente dell’azienda è sempre stata di supporto alla produzione di verdure sia coltivate in serra che in campo; il prodotto veniva poi imbustato e commercializzato in tutta la Penisola e in Europa. Si tratta di un’azienda di eccellenza, cresciuta continuamente, fino alla crisi legata alla pandemia da Covid 19.

L’azienda ha avuto grandi difficoltà per l’aumento di luce e gas e il restringimento della commercializzazione. Nel 2021 ha chiuso con un fatturato di circa 18,5 milioni, con un calo del 15,69 per cento rispetto all’anno precedente e un risultato operativo di circa 1,25 milioni ovvero meno 33,79 per cento rispetto all’anno precedente. Nel 2021 l’azienda per il personale, con gli addetti passati da 20 a 49, ha speso 4,8 milioni. L’azienda si è sempre distinta tra quelle aventi il maggior numero di certificazioni Iso e per una qualità integrata eccezionale. Ha sempre rispettato i più rigidi requisiti che la clientela del Nord Europa imponeva. Alla fine degli anni 90, in tempi in cui non esistevano leggi che regolamentassero il mercato della IV Gamma, ha sempre assicurato alti standard di qualità e sicurezza».
 

SOLIDARIETÀ
Il capogruppo di minoranza consiliare, Davide Marangoni, afferma: «Siamo molto preoccupati per la situazione che si è creare, purtroppo già da diverso tempo. Abbiamo contattato i sindacati confederali i quali hanno confermato la criticità esistente nell’azienda dovuta alla perdita di competitività e ad alcune scelte. Ci stupisce che l’amministrazione comunale non si sia ancora mossa di fronte ad un problema così importante che coinvolge oltre 50 dipendenti. Alle famiglie, prevalentemente tagliolesi, in un momento così difficile, esprimiamo la nostra vicinanza e piena disponibilità. Per quanto di nostra competenza cercheremo di trovare delle soluzioni. Ci chiediamo, senza voler polemizzare in un momento così delicato, dove fossero il sindaco e la giunta in questi mesi». 
 

Ultimo aggiornamento: 09:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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