Comune di Rovigo sotto accusa della Corte dei Conti per 3,5 milioni mai riscossi

Sabato 4 Giugno 2022 di Elisa Barion
La sede dell'Urbanistica comunale di Rovigo

ROVIGO - «Il danno da mancata entrata per omessa escussione di polizze fidejussorie». È questo il titolo di un intero paragrafo dedicato ai Piruea di Rovigo contenuto nella requisitoria di Ugo Montella, procuratore regionale della sezione giurisdizionale per il Veneto della Corte dei conti. «Il procedimento ha riguardato undici Programmi integrati di riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale (Piruea) attivati negli anni 2007 e 2008 dal Comune di Rovigo, dei quali solamente cinque sarebbero stati completati e molti non sarebbero nemmeno stati iniziati, con ipotesi di danno erariale connesse anche alla mancata escussione delle fidejussioni fornite dai soggetti privati a garanzia della realizzazione delle opere.

L’attività di assunzione di informazioni, di monitoraggio dello stato di ogni singolo Piruea e di acquisizione di documentazione, posta in essere dalla Guardia di finanza di Venezia su delega di questa Procura, ha avuto già di per sé l’effetto positivo di porre fine a una situazione di stallo in cui si trovavano i predetti programmi; stallo determinato dall’inescusabile mancato esercizio, da parte dell’amministrazione comunale e dell’ufficio Urbanistica del Comune di Rovigo, delle necessarie attività e azioni a tutela delle ragioni dell’ente».

I SOLDI
Non solo: il procuratore Montella ha anche messo a fuoco i risultati ottenuti dopo l’intervento della Procura della Corte dei conti. «L’escussione delle polizze a garanzia degli adempimenti degli obblighi di cui alle Convenzioni per complessivi 524.444,14 euro. La liquidazione da parte delle ditte esecutrici dei lavori delle somme costituenti il valore delle opere speciali mai realizzate per 122.258,40 euro. L’avvio delle procedure per l’escussione di altre polizze a garanzia degli obblighi di cui alle Convenzioni per complessivi 415.119 euro. L’impegno, da parte di una ditta lottizzante, della volontà di corrispondere la somma di 77.000 euro pari al valore di un’opera speciale mai realizzata». Il fascicolo è attualmente ancora in fase istruttoria per la valutazione di altre poste di danno e per il monitoraggio dell’adempimento degli impegni di riscossione assunti dall’ente e dalle ditte coinvolte. Piruea, come detto, sta per “Programmi integrati di riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale” e si tratta di accordi pubblico-privato nei quali, in cambio della variante urbanistica a scopo edificatorio, si prevedono specifiche compensazioni in opere pubbliche. A Rovigo fino al 2005 ne sono stati autorizzati 19 su 34 presi in esame. Quattro sono conclusi: i Piruea delle vie Savonarola, Chiarugi, Stacche e Bandiera. Tutti gli altri sono rimasti incompleti oppure finiti in un nulla di fatto, perché in un caso l’azienda ha rinunciato al Piano e gran parte di questi sono scaduti nel corso del 2020. Un flop, in pratica, per il quale il Comune dovrebbe procedere all’escussione delle polizze fidejussorie che indicativamente, ma la cifra potrebbe essere più elevata, ammonterebbero a 3,5 milioni.

L’ACCUSA
Ed è proprio sulle fidejussioni che il consigliere comunale Antonio Rossini ha concentrato la propria attenzione chiedendone conto alla giunta attraverso numerose interpellanze. L’ultima risale a poche settimane fa, precedentemente ne aveva presentata una ad agosto 2019, nella quale chiedeva, in particolare, «se si intenda quantificare il valore e l’attuale validità delle fidejussioni a garanzia dei Piruea-lottizzazioni» e «se si intenda attivare la possibilità di escussione delle fidejussioni e/o le eventuali azioni giudiziarie da intraprendere nel caso le garanzie non fossero più disponibili». Una prima risposta a Rossini è arrivata a settembre 2020 «in cui - ricorda - mi è stato detto che le polizze erano scadute». Il consigliere, poi, ha riproposto la questione in tempi più recenti: «Mi è stato detto - aggiunge - che si chiede alle agenzie che le rilasciano se le fidejussioni sono valide. Se questo è vero, mi sembra grave: per verificare le fidejussioni si è scritto alle ditte e non agli istituti che le rilasciano. Su questo, se è vero, mi riservo ulteriori azioni».

Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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