Incubo maggiorenni nell'ex carcere minorile: ospiterà i "ribelli" di Treviso. La Polizia penitenziaria: «C'è gente pericolosa»

Mercoledì 14 Settembre 2022 di Francesco Campi
Il progetto del carcere minorile in centro a Rovigo
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ROVIGO - Una rivolta che visto distrutti gli impianti e le suppellettili e l’incendio dei materassi, con il fuoco che ha aggredito parte della struttura mentre un denso e acre fumo nero l’ha invasa, levandosi poi in cielo. La sommossa è durata per quasi un giorno, tenendo impegnati vigili del fuoco, Suem 118, polizia e carabinieri, con tiratori scelti saliti sui tetti. Un vero e proprio inferno. È quello che è avvenuto il 12 e 13 aprile al carcere minorile di Treviso, che da allora non ha più riaperto i battenti. Quello stesso carcere minorile che, nonostante le resistenze della città, sarà a breve trasferito nel centro storico di Rovigo, in via Verdi, accanto al Tribunale, del quale l’ex casa circondariale, vuota dal 2016, poteva rappresentare il naturale e unanimemente gradito ampliamento.

Invece no.


STRATEGIA SBAGLIATA
La politica romana, sulla testa del Polesine, complici le “timidezze” dei politici locali di ogni livello, ha imposto che a 500 metri da piazza Vittorio Emanuele II sorga il nuovo “Istituto penale per i minorenni per il Triveneto”. Un progetto così avviato che, proprio dopo la rivolta al minorile di Treviso, a fronte della conta degli ingenti danni, è stato deciso di non investire nella ristrutturazione visto che, nel giro di un anno, è stato detto, «tutto sarà trasferito a Rovigo». In attesa dell’apertura della nuova struttura, la dozzina circa di giovani detenuti, definiti «altamente pericolosi», sono stati spostati in istituti di altre regioni. 


PREOCCUPAZIONE
«Il nuovo istituto per minori di Rovigo, che dovrebbe avere una quarantina di posti, doveva essere consegnato entro il luglio 2023, ma da quello che mi risulta i lavori slitteranno di qualche mese», spiega Gianpietro Pegoraro, segretario polesano e veneto della Fp Cgil Penitenziari, che non nasconde le proprie preoccupazioni. «Partendo dal presupposto che per noi i minorili non ci dovrebbero proprio essere, il vero problema è rappresentato dai giovani adulti, che sono quei soggetti detenuti per reati che hanno commesso quando erano minori anche se ormai hanno superato abbondantemente i 18 anni. Uomini di 23, 24 anni, che non è certo il caso tenere assieme a ragazzini di 15, 16 anni. Perché, Treviso insegna, possono portare a situazioni di difficile gestione. Ma, soprattutto, perché l’influenza di questi soggetti rischia di avere effetti deleteri per i più giovane, vanificandone il percorso rieducativo». 
Non si tratta, però, dell’unico problema sul tappeto. «C’è poi tutto il tema dei semiliberi, perché qui a Rovigo hanno fatto un nuovo carcere pachidermico e ci hanno messo anche i detenuti Alta sicurezza portandoli da ogni parte d’Italia ma si sono dimenticati del regime di semilibertà, che è quello che sostanzialmente prevede l’obbligo di rientrare la sera in un’apposita struttura. Nemmeno il nuovo padiglione che è stato deciso di costruire nella nuova casa circondariale risolverà il problema, perché i semiliberi devono stare al di fuori delle mura del carcere. Quindi, c’è da capire se nella struttura di via Verdi sarà ospitata anche una sezione per la semilibertà. Al momento non è possibile saperlo, anche perché la competenza non è del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ma del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità». 


IL PROGETTO
L’ipotesi del trasferimento del carcere minorile di Treviso è saltata fuori il 20 maggio del 2016, quando l’allora sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, in visita a Rovigo dopo la fine del trasloco nella nuova casa circondariale, disse: «La struttura di via Verdi potrebbe ospitare un istituto per minori, nell’ottica della chiusura di quello di Treviso». Il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato 5 milioni, nel dicembre 2020, l’aggiudicazione dell’esecuzione dell’opera alle ditte molisane Nidaco Costruzioni ed Ici Impresa Costruzioni Industriali, con i lavori, con durata prevista 645 giorni, partiti lo scorso 15 ottobre.

Ultimo aggiornamento: 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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