Calatrava, la Cignoni non molla: «Il Comune di Venezia paghi 11 milioni»

Mercoledì 14 Dicembre 2016
Calatrava, la Cignoni non molla: «Il Comune di Venezia paghi 11 milioni»
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VENEZIA - Il ponte di Calatrava continua a costare caro al Comune. Nonostante sia aperto dal 2008 ed essere costato la bellezza di 11 milioni e 276mila euro, c'è un conticino di circa 11 milioni che l'impresa Cignoni (oggi il commissario giudiziale, visto che l'azienda di Lendinara è in concordato preventivo) dice di avanzare. Il processo in primo grado in Tribunale si è concluso in una bolla di sapone, poiché il Comune è stato chiamato a pagare solo 33mila euro in solido con il progettista. Il commissario della Cignoni non si arrende, visto che deve racimolare più risorse possibile per pagare i creditori, e ha impugnato la sentenza in appello, costringendo il Comune a costituirsi nuovamente a giudizio impegnando a bilancio 36mila euro per l'onorario dello studio legale specializzato al quale ha dovuto rivolgersi.

La sentenza di primo grado è stata negativa per la Cignoni soprattutto per la monumentale perizia dell'ingegner Armando Mammino. Il giudice ha accolto solo tre delle 24 riserve (di qui i 36mila euro) che poi dovrebbe in teoria pagare il progettista, visto che la perizia ha stabilito che la causa degli extra costi fosse stata dovuta soprattutto a errori di natura progettuale.

Primo tra tutti, la valutazione errata del suolo in cui si sarebbe andati a costruire. A Venezia tutti sanno che è fango, tranne evidentemente chi doveva pensarci. Così si cominciò subito modificando le fondazioni, le quali, da una forma a U sono diventate a cubo, molto più pesanti e massicce. Poi la questione degli archi e del peso superiore alle previsioni.
Tra le colpe del Comune, il perito aveva sottolineato la mancanza di lungimiranza di trovare un appaltatore all'altezza dell'opera. Cignoni finora aveva eseguito solo ponti stradali. Per questo, infatti, una volta preso l'appalto aveva affidato la realizzazione della carpenteria meccanica alla Lorenzon, la quale dovette rifare quasi tutti i disegni perché - a detta allora dei titolari - quasi nessuno andava bene.
Ultimo aggiornamento: 11:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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