Bombe ad Adria e Rosolina contro gli extracomunitari, potevano uccidere: arrestati tre ventenni bassopolesani, indagato un carabiniere

Mercoledì 25 Ottobre 2023 di Francesco Campi
Le complesse indagini iniziate contro ignoti dopo la grave esplosione a Borgo Fiorito il 31 marzo scorso sono state condotte dal Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri di Adria

ROVIGO - Attentati esplosivi che potevano seminare morte e potevano uccidere anche dei bambini. Colpevoli solo di essere stranieri. Perché a muovere la mano di chi ha piazzato le bombe a Borgo Fiorito di Adria e al Villaggio Tizè di Rosolina è stato il razzismo.

Questa l'ipotesi formulata dalla Procura che nell'ambito delle indagini per l'ipotesi di delitto contro la pubblica incolumità, l'articolo 422 del Codice penale incentrato sul reato di strage, ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l'emissione di una misura cautelare nei confronti di tre giovani bassopolesani: S.N. 23 anni, residente a Porto Viro, M.T. 21 anni,residente a Taglio di Po, e T.C. 22 anni, residente a Loreo, accusati di aver piazzato la bomba artigianale esplosa verso le 22 del 31 marzo scorso davanti al portone del palazzo in via Dogana 20, a Borgo Fiorito, nella frazione adriese di Cavanella Po, dove vivono stranieri di ogni provenienza, e di aver lanciato, all'alba del 29 luglio, verso le 4, tre ordigni nel villaggio Tizè di Rosolina Mare, ugualmente abitato da stranieri. Il gip Nicoletta Stefanutti ha accolto la richiesta emettendo un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i tre giovani, incensurati, riqualificando l'accusa nell'ipotesi di reato «di tentato omicidio plurimo con dolo diretto alternativo rispetto ad eventi letali o gravemente lesivi per gli abitanti della palazzina concorrente con esplosione di ordigno esplosivo al fine di incutere timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica», oltre che di detenzione e porto in luogo pubblico di ordigno esplosivo. Perché quelle bombe avevano un obiettivo preciso: gli stranieri.

INCHIESTA DIFFICILE

Con le indagini, delegate al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Adria, sono emersi, spiega la Procura, «i moventi delle condotte con rilevanza penale, ritenuti essere anche di natura xenofoba». È stata appurata anche una capacità di organizzare altri atti violenti «con modalità professionali» come coprire la targa dell'auto, indossare passamontagna, studiare percorsi non coperti da telecamere, procurarsi con facilità gli esplosivi, ma anche gli abili tentativi di inquinare le indagini costruendosi falsi alibi e contattando un carabiniere per avere notizie sulle indagini. Militare che è a sua volta indagato per l'ipotesi di reato di rivelazione di segreto d'ufficio. Sono stati i carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia di Adria a eseguire le complesse indagini, iniziate dopo la grave esplosione a Borgo Fiorito con sopralluoghi, accertamenti, ascolto di testimoni e persone informate sui fatti, verifica delle telecamere e altre attività tecnico-investigative. Nnel corso dell'esecuzione della misura cautelare, icarabinieri adriesi hanno eseguito anche perquisizioni e sequestri nei confronti dei tre giovani e di altre due persone indagate per reati collegati. La Procura rimarca la gravità dell'esplosione del 31 marzo, sottolineando che solo per una fortuita circostanza nessuno è stato ferito dall'esplosione, così violenta non solo da mandare in frantumi i vetri della porta d'ingresso e delle finestre del piano ammezzato, ma anche da distruggere l'androne, fino ad abbattere le porte di tre dei sei appartamenti al primo e al secondo piano. «Per cui - afferma la Procura - considerata la tipologia di miscela utilizzata come esplosivo, con deflagrazione particolarmente potente, è stato ritenuto che gli atti posti in essere dagli indagati fossero idonei a determinare un pericolo per l'incolumità di più persone, tenuto conto della fascia oraria in cui è avvenuto il fatto e del numero di persone che abitano il condominio, tra cui alcuni bambini».

Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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