ROVIGO - Attentati esplosivi che potevano seminare morte e potevano uccidere anche dei bambini. Colpevoli solo di essere stranieri. Perché a muovere la mano di chi ha piazzato le bombe a Borgo Fiorito di Adria e al Villaggio Tizè di Rosolina è stato il razzismo.
INCHIESTA DIFFICILE
Con le indagini, delegate al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Adria, sono emersi, spiega la Procura, «i moventi delle condotte con rilevanza penale, ritenuti essere anche di natura xenofoba». È stata appurata anche una capacità di organizzare altri atti violenti «con modalità professionali» come coprire la targa dell'auto, indossare passamontagna, studiare percorsi non coperti da telecamere, procurarsi con facilità gli esplosivi, ma anche gli abili tentativi di inquinare le indagini costruendosi falsi alibi e contattando un carabiniere per avere notizie sulle indagini. Militare che è a sua volta indagato per l'ipotesi di reato di rivelazione di segreto d'ufficio. Sono stati i carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia di Adria a eseguire le complesse indagini, iniziate dopo la grave esplosione a Borgo Fiorito con sopralluoghi, accertamenti, ascolto di testimoni e persone informate sui fatti, verifica delle telecamere e altre attività tecnico-investigative. Nnel corso dell'esecuzione della misura cautelare, icarabinieri adriesi hanno eseguito anche perquisizioni e sequestri nei confronti dei tre giovani e di altre due persone indagate per reati collegati. La Procura rimarca la gravità dell'esplosione del 31 marzo, sottolineando che solo per una fortuita circostanza nessuno è stato ferito dall'esplosione, così violenta non solo da mandare in frantumi i vetri della porta d'ingresso e delle finestre del piano ammezzato, ma anche da distruggere l'androne, fino ad abbattere le porte di tre dei sei appartamenti al primo e al secondo piano. «Per cui - afferma la Procura - considerata la tipologia di miscela utilizzata come esplosivo, con deflagrazione particolarmente potente, è stato ritenuto che gli atti posti in essere dagli indagati fossero idonei a determinare un pericolo per l'incolumità di più persone, tenuto conto della fascia oraria in cui è avvenuto il fatto e del numero di persone che abitano il condominio, tra cui alcuni bambini».