Bimba tetraplegica, dottoressa linciata in rete: scatta la denunce e le indagini

Venerdì 30 Novembre 2018 di Francesco Campi
Bimba tetraplegica, dottoressa linciata in rete: scatta la denunce e le indagini

ROVIGO - La drammatica vicenda della piccola Eleonora, la bimba nata tetraplegica per le lesioni riportate al momento della nascita, è ormai un caso nazionale e tiene banco sui social. Con tutto quello che ne consegue. Qualcuno, infatti, dopo la visione del servizio della trasmissione televisiva Le Iene, sembra essersi lasciato prendere la mano con i commenti. E ieri mattina l'avvocato Alessandro Bignardi, che lavora nello studio ferrarese dell'avvocato Riccardo Venturi, su mandato della dottoressa Cristina Dibello, ha formalizzato la denuncia nei confronti di quanti hanno oltrepassato il limite. Ieri pomeriggio solo i commenti al post sulla pagina delle Iene, sul servizio incentrato sul fatto che ancora non fossero stati pagati gli oltre 5 milioni di risarcimento nei confronti della famiglia di Eleonora, in ossequio alla sentenza di primo grado nella causa civile del 19 settembre, immediatamente esecutiva, avevano superato quota 37mila. Fra chi esprime con toni civili il proprio rammarico, chi lancia la proposta di una raccolta di fondi per i genitori della piccola (che gestiscono da tempo il profilo Giustizia per Eleonora, non chiedendo mai un sostegno economico esterno, ma che in queste ore hanno ricevuto centinaia di offerte), la maggior parte rientra in quello che l'avvocato Venturi ha definito «un linciaggio»: si va dagli epiteti più volgari fino agli auguri di morte e malattie.

ODIO SENZA FRENI «Lasciarle invalide per tutta la vita», «Ha sbagliato il padre: doveva fare fuori le due dottoresse, il responsabile dell'ospedale e poi gli agenti assicurativi», «Io vi ammazzerei tutti!», «Vi auguro le peggiori cose dalla vita!», «Le avrei uccise con le mie mani, dannate schifose», «Sarebbe da prendere a colpi di pala e lasciarla a terra con la schiuma», «Farla restare scema per sempre», alcune delle frasi che si possono leggere. Già pochi istanti dopo la messa in onda del servizio la pagina Facebook della dottoressa Dibello è stata inondata di commenti dello stesso tenore, fino a quando non la ha cancellata. Qualcuno le ha anche telefonato a casa, altri hanno mandato messaggi sul suo cellulare. E chi, fra le sue pazienti, ha provato a frenare l'ondata di odio, è stata a sua volta travolta.

DENUNCIA «Ho depositato denuncia spiega l'avvocato Bignardi - chiedendo la punizione di quanti, dopo la messa in onda del servizio, si sono dedicati a insultarla, diffamarla, molestarla e minacciarla sui social e telefonicamente. Lavoreremo assieme alla Polizia postale affinché vengano identificati tutti coloro che si sono resi responsabili dei fatti denunciati, perché, a prescindere dal merito della tragica vicenda Gavazzeni, non è accettabile che il dibattito trascenda in una persecuzione che non giova a nessuno, men che meno alla piccola Eleonora. Attendiamo una presa di coscienza collettiva sui modi, non sempre adeguati, con i quali la vicenda è stata trattata, e sulle conseguenze che ne sono derivate alla dottoressa Dibello in termini professionali, ma soprattutto umani».

    

Ultimo aggiornamento: 21:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci