A processo per la truffa delle lagune,il presidente di Almeca nei guai

Venerdì 22 Febbraio 2019 di Francesco Campi
A processo per la truffa delle lagune,il presidente di Almeca nei guai
ROSOLINA - Ancora accuse incrociate che serpeggiano nelle lagune del Delta del Po e, in particolare, sulla laguna di Marinetta, che si estende per una superficie di circa 3,5 chilometri quadrati, fra i Comuni di Porto Viro e Rosolina, con un fondale basso e sabbioso che la rende una delle aree più vocate alla molluschicoltura e che sarebbe stata teatro, secondo la Procura, di una truffa ai danni di un ente pubblico, consumatasi ottenendo una concessione ritenuta parzialmente non dovuta perché il numero dei soci dichiarati sarebbe risultato inferiore a quello reale.
 
RINVIO A GIUDIZIO
Sarà un processo, con la prima udienza in calendario per il prossimo 16 aprile, a dissipare ogni dubbio sulla vicenda, visto che il giudice per le udienze preliminari Silvia Varotto ha deciso per il rinvio a giudizio di Alberto Boscolo Bisto, 47 anni, nato a Chioggia e residente a Rosolina, presidente del Consorzio Almeca. Fra i promotori della costituzione del Consorzio Almeca, nel 1998, vi è stata la Moceniga, dopo che la Provincia aveva approvato il nuovo Regolamento della Pesca che prevedeva l'assegnazione di aree per la molluschicoltura solo ai consorzi esistenti in Polesine. Le ipotesi di reato formulate a carico di Boscolo Bisto, difeso dall'avvocato Giovanni Daniele Toffanin, sono quelle di truffa aggravata e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.
TRUFFA AGGRAVATA
Secondo l'accusa, infatti, avrebbe messo in atto un raggiro allegando alla domanda per la concessione demaniale di una porzione della laguna, presentata l'8 gennaio 2014, un elenco di soci aggiornato al 31 dicembre 2012 contenente dei nominativi di soggetti estranei alla compagine societaria del consorzio, inducendo così in errore il Comune di Rosolina che ha concesso ad Almeca un ettaro in più in occasione del Tavolo della pesca del 9 novembre 2013, come era previsto per i consorzi di almeno 30 soci. Otto, in particolare, le persone che, dalle indagini condotte dal sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo, sarebbero risultate inserite nell'elenco presentato pur non essendo a quella data soci del Consorzio Almeca.
INGIUSTI PROFITTI
Consorzio che, quindi, secondo le conclusioni del pubblico ministero, avrebbe ricavato un ingiusto profitto a danno di altri ottenendo, il 17 febbraio 2015, l'assegnazione di 3,8 ettari all'interno della laguna di Marinetta. Ettari preziosi, perché sfruttati per la coltivazione di vongole, con inevitabili appetiti e contese. In quel caso, al tavolo della pesca del 2013, alla presenza del sindaco di Rosolina Franco Vitale, erano seduti, oltre ad Almeca, anche altre compagini di pescatori interessate a quegli stessi spazi, come il Consorzio Foce Po di Maistra, il Consorzio Delta Nord, i Molluschicoltori veneti ed altri non riuniti in un consorzio ma rappresentati da Gabriele Fonsato. Nell'udienza preliminare qualche pescatore ha avanzato anche la richiesta di costituzione di parte civile, ma il giudice ha respinto. Non è da escludere che analoghe istanze possano comunque essere presentate nell'udienza filtro del prossimo 16 aprile.
Francesco Campi
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