Vitalizi, ex deputati pronti al ricorso. «Abbiamo dato una vita per il Paese»

Martedì 24 Luglio 2018 di Alda Vanzan
Vitalizi, ex deputati pronti al ricorso. «Abbiamo dato una vita per il Paese»
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VENEZIA - «Ci ha dato dei ladri, a noi che abbiamo dato una vita per il Paese, che abbiamo lavorato per le istituzioni. Il signor Di Maio è arrivato a darci dei parassiti. Ma come si permette questo nullafacente e dilettante? È un oltraggio». Indignato è dir poco. Luciano Righi, 80 anni, vicentino, è il coordinatore regionale veneto dell'Associazione Ex Parlamentari della Repubblica che ha convocato un'assemblea straordinaria in un albergo a Grisignano di Zocco per fare il punto sulla delibera taglia-vitalizi.
 
Cioè la delibera approvata il 12 luglio dall'Ufficio di presidenza della Camera (ma non dal Senato, che ha chiesto un parere al Consiglio di Stato) e che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019. Tra l'altro - e questo è uno dei cavalli di battaglia degli ex parlamentari - «senza comportare alcun risparmio, checché ne dicano Di Maio & C.», perché i soldi tagliati ai vitalizi saranno accantonati. «Sanno già che i nostri ricorsi saranno accolti», dice Maurizio Paniz, ex parlamentare e uno dei 5 avvocati scelti dall'Associazione per preparare le carte bollate. Il punto debole della delibera è la retroattività: le regole le puoi cambiare - dicono gli ex - ma da oggi in avanti, non per il passato. LA STRATEGIA
La strategia è far capire ai cittadini che oggi tocca ad ex deputati e senatori, ma domani toccherà a chiunque altro. La storia degli ex parlamentari privilegiati che prendono il vitalizio senza aver versato adeguati contributi, non regge - dicono. «La quasi totalità dei pensionati ha la pensione calcolata con il sistema retributivo, cioè sulla base delle ultime retribuzioni». Giovanni Crema, bellunese, vicepresidente dell'Associazione Nazionale Ex parlamentari, lo scandisce: «Fino alla legge Dini nessuno prendeva la pensione sulla base dei contributi versati». I numeri li snocciola l'avvocato Paniz: «In Italia ci sono 18 milioni di pensionati, i baby pensionati sono 9 milioni. L'84% delle pensioni è con il sistema retributivo, solo il 4%, le più recenti, con il contributivo, il restante 12% è a metà tra retributivo e contributivo. 737mila italiani sono andati in pensione con 7-8-9 anni di lavoro: con la legge Rumor si poteva essere pensionati dopo 14 anni 6 mesi e 1 giorno di lavoro, potendo detrarre università, servizio militare, gravidanze».
I RICORSI
L'indignazione degli ex, dice Righi, non è solo per il taglio economico («Illegittimo»), quanto per i modi. «Non ci danno neanche i dati. Se chiamiamo alla Camera per avere informazioni, o non rispondono o sono reticenti». Rincara Crema: «Non è una battaglia economica, il disegno è demolire l'istituto parlamentare». Su 250 ex parlamentari veneti, circa 130 sono iscritti all'Associazione. Il termine per presentare i ricorsi scade il 10 settembre: «Ho già ricevuto più di 250 incarichi a livello nazionale», dice Paniz. Solo che a giudicare i ricorsi degli ex deputati saranno tre attuali parlamentari. Nominati da chi? Dal presidente della Camera, Roberto Fico. Cioè colui che ha voluto tagliare i vitalizi. Se i tre non saranno idonei, Paniz è già pronto a ricusarli, così come, in caso di verdetto negativo, ad arrivare al Consiglio d'appello, alla Cassazione e alla Corte europea dei diritti dell'uomo. «Che è quella che farà saltare l'autodichia», dice Paniz riferendosi alla particolare prerogativa di Camera e Senato di risolvere le controversie con un organismo giurisdizionale interno. Solo che passeranno anni. «E nel frattempo - dice Righi - come farà a vivere quel nostro collega, assistito da una badante, che da 2.800 euro di vitalizio se ne troverà 900?».
Alda Vanzan
Ultimo aggiornamento: 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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