Pfas nell'acqua, nell'area di massima
esposizione non c'è boom di tumori

Sabato 23 Luglio 2016
Pfas nell'acqua
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Che l'acqua inquinata dal Pfas possa avere creato un qualche impatto sulla salute non è ancora da escludersi, ma che ci sia una correlazione tra i tumori registrati nelle zone colpite e i Pfas sembra quasi escluso. Almeno per ora.
Il registro tumori del Veneto ha presentato i dati che sembrano, come viene spiegato abbastanza confortanti, anche se i limiti informativi e metodologici dell’analisi esplorativa condotta dal Servizio epidemiologico regionale e dagli altri Registri di patologia non consentono ad oggi né di confermare né di escludere la presenza di un impatto sulla salute dovuto all’esposizione idropotabile a Pfas.

Ma problemi ce ne sono. L’analisi esplorativa ha evidenziato alcuni eccessi di patologie non neoplastiche «possibilmente associate a PFAS». Alcune malattie devono ancora essere indagate e quindi è possibile che in futuro emerga una situzione diversa.

Il dato è emerso nel corso di un incontro tecnico con la stampa degli esperti del Registro Tumori del Veneto, del Servizio Epidemiologico Regionale e della Direzione Prevenzione della Regione, che erano rappresentati rispettivamente dal responsabile scientifico Massimo Rugge (RTV), dal responsabile tecnico Mario Saugo (SER) e dalla responsabile, Francesca Russo (Direzione Prevenzione). Era presente il direttore generale dell’Ulss 6 di Vicenza Giovanni Pavesi, che è anche commissario di altre due Ullss vicentine.

L’occasione era la presentazione di un ampliamento all’Asl 5 Ovest Vicentino e all’area sud dell’Ulss 6 di Vicenza, con un focus specifico sui possibili effetti dei Pfas, del raggio d’azione del Registro Tumori del Veneto, unico in Italia nel suo genere che, dalla sua attivazione, ha così raggiunto la copertura del 67% dell’intera popolazione regionale.
Per quanto riguarda la nuova area del Vicentino monitorata, nelle Aziende Asl 5 e 6 Sud vi sono 7 Comuni compresi nell’area "di massima esposizione" a Pfas, per una popolazione di circa 45.000 residenti. Considerando tutti i tumori, l’incidenza in questi Comuni è risultata inferiore rispetto alle aree RTV (Registro tumori Veneto) sia nei maschi (417 per centomila contro 497) che nelle femmine (334 per centomila contro 366).

In un primo tempo è stata ipotizzata possibile associazione tra inquinamento da Pfas e il tumore del rene e del testicolo. Motivo per cui c'è stato un ap'liamento dei controlli. In quattro anni sono stati diagnosticati 21 tumori del rene, con un’incidenza nettamente inferiore al resto del Veneto sia nei maschi (9.9 per centomila contro 18.7) sia nelle femmine (5.9 per centomila contro 7.7). I tumori del testicolo sono stati 9 (incidenza di 9.5 per centomila contro 7.1 nel resto del Veneto). Quindi alla fine si può dire che nessuno di questi dati presenta dei significativi motivi di preoccupazione.


Tutti i dati raccolti dalla Regione Veneto ---> Leggi qui





 
Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 09:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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