Asili nido per veneti, i parlamentari Pd insorgono: bloccare la legge

Venerdì 17 Febbraio 2017
Asili nido per veneti, i parlamentari Pd insorgono: bloccare la legge
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VENEZIA - Asili nido ai veneti doc, il caso approda sul tavolo del Governo. Ventidue parlamentari del Partito democratico hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, chiedendo che venga impugnata la legge approvata dal consiglio regionale sulle corsie preferenziali ai figli di residenti in Veneto da almeno quindici anni, «perché viola i principi costituzionali». Il sindacato di polizia Siulp si è invece rivolto al governatore Luca Zaia chiedendo una modifica della norma dal momento che colpisce non solo gli extracomunitari, ma anche gli uomini delle forze dell’ordine visto che «gli agenti di nuova nomina non possono essere assegnati nelle province di origine ed in quelle che con esse confinano per almeno quattro anni», tant’è che finiscono sempre fuori regione. Il che significa che un poliziotto mandato a lavorare in Veneto con famiglia al seguito non potrebbe mandare i figli negli asili nido pubblici.
«DANNO ECONOMICO» - Per i deputati Daniela Sbrollini, Vanessa Camani, Floriana Casellato, Filippo Crimì, Diego Crivellari, GianPietro Dal Moro, Vincenzo D’Arienzo, Roger De Menech, Federico Ginato, Andrea Martella, Anna Margherita Miotto, Michele Mognato, Sara Moretto, Delia Murer, Alessandro Naccarato, Giulia Narduolo, Gessica Ostellato, Alessia Rotta, Simonetta Rubinato, Alessandro Zan, Diego Zardini e Davide Zoggia si tratta dell’«ennesimo provvedimento fortemente ideologico»: «Con questa normativa si intende negare l’integrazione, anzi, si cerca di ostacolarla. Questa nuova legge non è solamente sbagliata, è un danno enorme alla ricchezza culturale ed economica del territorio Veneto». E ancora: «Gli incentivi che premiano solamente chi risiede e lavora in Veneto da molto tempo creerebbero discriminazione non solo alle famiglie straniere comunitarie o extracomunitarie, ma anche a qualsiasi famiglia italiana che negli ultimi 15 abbia scelto di vivere nella Regione Veneto o che desidererebbe farlo in futuro. Il testo approvato limita la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, costruendo invece discriminazioni che non possono essere accettate».
POLIZIOTTI PENALIZZATI - Di discriminazioni parla anche il Siulp. Nella lettera a Zaia, il segretario del Sindacato dei lavoratori polizia, Silvano Filippi, ha scritto che la disposizione «pare sostenuta più da ragioni identitarie e/o ideologiche che dai risultati in concreto attesi. Di certo per la categoria che rappresentiamo si tratta di una disposizione ingiustamente penalizzante». E ancora: «Ci chiediamo per quale ragione debbano essere penalizzati gli appartenenti alle forze dell’ordine e i militari che, non certo per scelta, vengono destinati in Veneto. Proprio perché provengono da contesti territoriali a noi non prossimi, si trovano nella condizione di non avere familiari che possono aiutarli nella gestione dei figli. E quindi sarebbero quelli che, più di ogni altro, avrebbero bisogno di poter avere asili disponibili per i loro figli». Considerazioni, ricorda Filippi, «fatte proprie anche da autorevoli esponenti che sostengono la maggioranza in Regione», su tutti il vicepresidente del consiglio regionale» Massimo Giorgetti. Di qui l’appello: la legge va modificata.
Al.Va.
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Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 07:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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