La Regione Veneto salda
le fatture prima del ministero

Sabato 13 Giugno 2015 di Umberto Sarcinelli
Palazzo Balbi a Venezia, sede del governo regionale
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MESTRE - Chi ha detto che il modello delle regioni non funziona? Non certamente chi deve incassare fatture per prestazioni fornite alla pubblica amministrazione.

Secondo uno studio comparativo effettuato dalla Cgia di Mestre che si riferisce al primo trimestre 2015, infatti, sono le regioni gli enti più virtuosi nei pagamenti, con ritardi nettamente più contenuti degli altri enti, tra i quali comuni, Asl, ministeri. Per esempio il ministero dell'’Economia a Finanze, guidato dal professor Pier Carlo Padoan, paga i suoi debiti con un ritardo doppio di quello della peggior regione, il Piemonte: 82 giorni contro 38. Questo secondo i dati a disposizione, perché molte regioni non hanno ancora pubblicato, come dovevano, la propria situazione.



La legge impone alla pubblica amministrazione di pagare i propri fornitori tra i 30 e 60 giorni dalla presentazione della fattura: la stragrande maggioranza degli enti è ben oltre questi termini.

Secondo le stime presentate dalla Banca d’Italia nella “Relazione Annuale 2014”, al 31 dicembre scorso il debito commerciale della nostra Pubblica amministrazione (Pa) nei confronti dei fornitori privati ammonterebbe a 70 miliardi di euro. Depurando da questo importo i 10 miliardi circa che i creditori hanno ceduto "pro soluto" alle banche, si evince che la nostra Pa deve ancora saldare 60 miliardi di euro ai propri fornitori.



«Lo stock di debito – spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre- rimane ancora molto elevato, poiché la nostra pubblica amministrazione continua a pagare con forte ritardo rispetto a quanto previsto dalla Direttiva europea introdotta nel 2013. Infatti sebbene i tempi di pagamento nell’ultimo anno siano scesi mediamente di 21 giorni, secondo Intrum Justitia nel 2015 la nostra Pa si conferma la peggiore pagatrice d’Europa, visto che salda mediamente i propri fornitori dopo 144 giorni, contro i 34 giorni medi che si registrano in Ue».

Ritardi che inevitabilmente penalizzano tutta l’economia.

Le regioni, dunque, sono gli enti più virtuosi, anche se la classifica riporta il ritardo zero solo al settimo posto, con la provincia autonoma di Bolzano, mentre il Veneto si piazza come terza regione ritardataria (18,43 giorni di media). Il Friuli Venezia Giulia, per contro, mediamente paga i suoi fornitori con un anticipo di 11 giorni, il dato migliore di tutte le regioni.



Tra i comuni capoluogo Venezia è quarta nei ritardi, con 64,80 giorni, mentre Trieste è seconda nella celerità solo a Trento: 9,27 contro 44,27.

E nella sanità qual è la situazione? Naturalmente Trento paga con un anticipo di 10,36 giorni, Trieste indica un valore di 39,89 giorni, senza specificare se intenda la tempestività o il tempo medio di pagamento, come appare più probabile e in linea con la "virtuosità" di Comune e Regione.

L’ Azienda ULSS 12 Veneziana, invece, fa meglio del comune, con 6,91 di ritardo.

Interessante dare un’occhiata alla situazione dei ministeri. Detto dell’Economia, retta da Padoan, da segnalare lo Sviluppo Economico, con uno “sforamento” di quasi 38 giorni e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con quasi 29,5 giorni di ritardo. Di rilievo, invece, la performance del Ministero delle Infrastrutture: rispetto alla scadenza contrattuale, i pagamenti vengono effettuati quasi 23,5 giorni prima della scadenza, mentre sono ben sei i ministeri che, purtroppo, non hanno ancora messo on line i propri dati (Interno, Giustizia, Ambiente, Lavoro, Istruzione e Beni Culturali).
Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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