Veneto, il bilancio approvato in tempo record. Non accadeva da 9 anni

Venerdì 23 Dicembre 2016 di Vettor Maria Corsetti
Veneto, il bilancio approvato in tempo record. Non accadeva da 9 anni
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Secondo in Italia dopo la Regione Umbria (e in coincidenza con l'Emilia Romagna), il Consiglio regionale del Veneto chiude il bilancio di previsione 2017 prima di Natale e senza ricorrere all'esercizio provvisorio. A palazzo Ferro Fini non succedeva da nove anni. E dopo avere partecipato al voto avvenuto poco dopo la mezzanotte di ieri, il governatore Luca Zaia ha parlato senza mezzi termini di «risultato storico, che apre un nuovo corso anche in vista del referendum per l'autonomia del Veneto e dei veneti».

«Si è trattato di un lavoro approfondito ha continuato Zaia attraverso il quale sono state date risposte a tutte le necessità che era possibile esaudire, con novità rivolte al mondo dell'economia, della scuola e della formazione professionale, dei trasporti, dell'ambiente, del welfare in generale, del sostegno alle scuole paritarie, dell'innovazione. Un risultato reso possibile da un vero gioco di squadra. Dove tutti, maggioranza e opposizione, hanno fatto la loro parte agendo esclusivamente nell'interesse dei cittadini».

Dello stesso tenore (ringraziamenti alla minoranza compresi) il commento dell'assessore Cristiano Corazzari, che ha posto l'accento sull'attenzione rivolta sia alla Cultura sia all'Urbanistica, «con la creazione di una conferenza dei servizi volta a superare le contraddizioni tra strumenti pianificatori, l'eliminazione della scadenza delle varianti minori per le piccole opere pubbliche (con maggiori possibilità di accesso alle fonti di finanziamento, ndr), la proroga del Piano casa e la modifica di una norma per agevolare le attività produttive d'eccellenza che vogliono ampliare la loro attività. Tra le altre peculiarità del bilancio 2017, Corazzari ha menzionato l'attività di tutela e promozione dei parchi, specie quelli dei Colli Euganei e della Lessinia. E la sensibilità manifestata verso il Polesine, con un emendamento trasversale che destina 50mila euro al Consorzio universitario di Rovigo».

Prima della votazione, il suo collega Gianluca Forcolin aveva evidenziato che «la manovra da 928 milioni d'entrate, ne destina 57 (tra proposta originaria e maxiemendamento di Giunta, ndr) a tutti i referati». Mentre il resto è vincolato a utilizzi immodificabili. Comprendendo tra quelle non destinate al comparto Sanità, entrate come la Tassa automobilistica regionale (621 milioni, di cui 37 da recupero d'imponibile evaso), l'addizionale all'accisa di gas naturale (45), i recuperi fiscali Irap e addizionale Irpef (85), nonché le quote di compartecipazione Iva (37,6) e Irap: a titolo di ex fondo perequativo (22,2) e da manovra regionale non vincolata (10,5 milioni).

A decretare la bocciatura netta del provvedimento (insieme ad altre forze d'opposizione, come i Tosiani e il 5 Stelle, che nel merito hanno diffuso svariati comunicati su singoli temi) sono invece i consiglieri del Pd, secondo cui «questa sessione di bilancio sarà ricordata per il minestrone del Collegato. Dove è stata infilata qualsiasi cosa, compresi interi progetti di legge racchiusi in un solo articolo». E con criticità «soprattutto in materia di Ipab, scuole paritarie, parchi, cave, urbanistica e università». Infine, esternamente al Consiglio regionale, critiche anche dal senatore Udc Antonio De Poli. Che ha lamentato «la scomparsa dal bilancio regionale di 17,8 milioni destinati ai progetti di ricarica della falda del fiume Brenta», e annunciato un intervento «per portare il tema all'attenzione del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni».
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