Veneto Banca chiude il 2015 con
perdita netta a 882 milioni di euro

Martedì 9 Febbraio 2016 di Maurizio Crema
Veneto Banca chiude il 2015 con perdita netta a 882 milioni di euro
MONTEBELLUNA - Veneto Banca chiude il 2015 con una perdita netta di 882 milioni dopo i 770 dei nove mesi. Pesano le rettifiche sui crediti, arrivate a fine anno a 754 milioni. I dati emergono dallo schema preliminare di bilancio diffuso dall'istituto di Montebelluna presieduto da Pierluigi Bolla che ha visto ieri l’indicazione di Maurizio Benvenuto a presidente della controllata in Moldova Eximbank e di Beniamino Quinteri a presidente della banca in Albania.

Nel 2015 la raccolta diretta di Veneto Banca è scesa a 22,5 miliardi (-5,5% su settembre 2015, meno 8,6% sul 2014) e quella indiretta si è mantenuta stabile a 16,3 miliardi. Approvato anche l’aggiornamento del piano industriale presentato in settembre. In vista della prevista quotazione e contestuale aumento di capitale da un miliardo, che dovrebbero arrivare in aprile, Veneto Banca ha azzerato tutti gli avviamenti (per 418 milioni) ed effettuato importanti rettifiche sul portafoglio finanziario e immobiliare del gruppo. Migliora la profittabilità operativa del gruppo, margine di intermediazione e risultato della gestione operativa in crescita anno su anno rispettivamente a 947 milioni e 261 milioni, nonostante la presenza di componenti straordinarie nei costi operativi per i salvataggi delle 4 banche.

Impieghi netti alla clientela a 22,7 miliardi (-3% su settembre 2015). Aumenta ancora il livello di copertura del portafoglio deteriorato che sale al 37,8% (35,3% esclusi gli stralci) per il portafoglio non performing e al 56,4% per le sofferenze. Il portafoglio deteriorato risulta coperto da garanzie reali e personali nella misura del 76%. Patrimonio netto tangibile di gruppo a oltre 1,9 miliardi. Aumentano rispetto a settembre i coefficienti patrimoniali: Cet 1 ratio al 7,23% (7,12% a settembre 2015), Total capital ratio al 9,06% (8,13% a settembre 2015). Questi coefficienti risultano peraltro al netto dello scomputo a titolo prudenziale di complessivi 297 milioni, riconducibile a possibili operazioni di assistenza finanziaria correlate all’acquisto o alla sottoscrizione di azioni della banca o derivanti da opzioni contrattuali di riacquisto azioni. L’approvazione dei dati definitivi 2015 avverrà nella seduta del 19 febbraio 2016. I costi operativi si sono attestati a 685 milioni di euro (617 milioni di euro del 2014).

Nel dettaglio le spese del personale sono pari a 341 milioni di euro (in calo del 7% rispetto ai 367 milioni di euro del 2014), le altre spese amministrative a 275 milioni di euro (in crescita del 33,8%). Oltre 20 milioni di costi sono legati a eventi straordinari (quotazione in Borsa, chiusura anticipata filiali, assemblea straordinaria dicembre 2015). A fine 2015 il complesso dei crediti deteriorati netti risulta pari a 4,9 miliardi. Le sofferenze nette si sono attestate a 1,6 miliardi. Il patrimonio netto tangibile è a oltre 1,9 miliardi. Il piano industriale mantiene l’obiettivo di cedere Bim e di altri possibili quote di minoranza. Il piano conferma il target di circa 160 milioni al 2018 e oltre i 235 milioni al 2020. Per le future opzioni strategiche (leggesi alleanza), Ubs affiancherà Rothschild.
Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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