L'assessore Coletto furioso: «Piaga
aperta, milioni che diamo a Roma»

Venerdì 6 Maggio 2016 di Daniela Boresi
L'assessore Luca Coletto
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VENEZIA - «É una tassa che i veneti sono costretti a girare al governo centrale, non li teniamo noi i soldi. Abbiamo fatto pure ricorso contro i ticket alla Consulta nel 2011, e abbiamo perso». L’assessore Luca Coletto è arrabbiato e liquida con una battuta: danneggiati e bastonati. «I Tribunale del Malato ha ragione, ma fa una grande confusione sulle colpe: noi siamo solo sostituti d’imposta - spiega - nel 2015 gli italiani hanno pagato 2.857,4 milioni di euro di ticket, tra compartecipazione alla spesa farmaceutica, specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e altre prestazioni. I Veneti nel 2015 hanno speso 303,5 milioni di euro, ma non sono rimasti per la sanità veneta». La Valle d'Aosta 7,6 milioni; sul fronte opposto in Sardegna hanno speso 53,8 milioni di euro e in Calabria 72,5. In generale, la spesa sostenuta privatamente dai cittadini per prestazioni sanitarie in Italia è al di sopra della media Ocse: 3,2% a fronte del 2,8%. E i cittadini si lamentano. Uno su quattro, fra gli oltre 26 mila che si sono rivolti al Tdm nel 2015, lamenta difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie per liste di attesa (oltre il 58%) e per ticket (31%). In particolare sono i residenti in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Sicilia, P.A.
Trento e Bolzano e Veneto a segnalare di attendere troppo per visite ed esami. «Purtroppo il Tribunale del Malato mette il dito su una piaga aperta - conclude Coletto - E se aggiungiamo che il Veneto ha già fatto una pesante scrematura degli aventi diritto alle esenzioni, riducendo il numero di migliaia, è chiaro come il nostro concorso economico sia sbilanciato rispetto a quello di altre regioni».
Ultimo aggiornamento: 13:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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