Superjet a Sukhoi: Finmeccanica
cede ai russi controllo della società

Martedì 6 Dicembre 2016 di Elisio Trevisan
Superjet a Sukhoi: Finmeccanica cede ai russi controllo della società
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Leonardo-Finmeccanica ha ceduto ai russi quasi tutte le sue quote di Superjet International, la società che a Tessera allestisce e tiene in efficienza gli aerei civili Superjet 100 prodotti in Russia e commercializzati nel mondo. E proprio nel momento in cui cominciano ad avere successo di mercato, dopo i primi anni di lentissima crescita, Mario Moretti l’amministratore delegato del gruppo italiano posseduto al 30% dallo Stato, ha deciso praticamente di disfarsi della società: aveva il 51% delle quote, si è tenuto un 10% e l’altro socio, la russa Sukhoi, sale all’89%. Non c’è una conferma ufficiale ma è stata l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan di Forza Italia a dare valore pubblico alle voci che circolavano fin dal mattino, accusando Moretti di aver portato a termine l’operazione «senza rispondere e dare conto a Istituzioni e sindacati. Perdiamo la sovranità nazionale su un’azienda strategica, pur vedendo con favore un rafforzamento delle relazioni con la Russia».

E poco dopo lo stesso sindaco Luigi Brugnaro, che lo scorso 17 novembre assieme alla Donazzan aveva denunciato i tentativi di “svendere” Superjet con tutte le conseguenze possibili per gli oltre 700 lavoratori (tra diretti e indotto), ha nuovamente definito quella di Moretti una «decisione scellerata per la politica industriale italiana. Al tempo stesso confido nella permanente attenzione al progetto comune Superjet 100 da parte della Federazione Russa e del suo presidente Vladimir Putin, come confermatomi in più occasioni. Tessera potrà così rimanere un importante polo aeronautico».

Roberto Ciambetti (Lega) presidente del Consiglio regionale del Veneto, e Stefano Valdegamberi (Gruppo Zaia Presidente) brindano, invece, decisi alla notizia sostenendo che il cambio di maggioranza nella società «potrebbe essere il preludio di forti investimenti russi nel settore, e nel Veneto», spiegando come Sukhoi sia entrata da poco (2007) nel mercato dell’aviazione civile ma sia da tempo la maggior produttrice di aerei da caccia in dotazione alle aviazioni militari di una trentina di Paesi e leader mondiale nella produzione di aerei acrobatici.

Acrobaticamente, dunque, per i vertici delle nostre Istituzioni è un disastro che Leonardo-Finmeccanica abbia svenduto una gallina dalle uova d’oro ma allo stesso tempo è un bene che i russi se la siano comprata. I sindacati, che già dall’anno scorso assieme ai parlamentari veneziani continuano a tempestare il Governo di interrogazioni e allarmi, sperano che abbia ragione la Lega e torto Forza Italia, o che a limite abbia ragione Brugnaro che ieri ha incarnato entrambe le posizioni.

Il progetto originario prevedeva che Sukhoi costruisse in Russia i nuovi aerei e che Superjet International a Tessera li vendesse, realizzasse gli allestimenti interni e garantisse la manutenzione. Ora, invece, saranno i russi a fare tutto. Bisogna vedere se le rassicurazioni degli emissari di Putin faranno sì che Superjet rimanga in riva alla laguna, e cioè che i russi continuino a ritenere il Veneto logisticamente strategico in Europa per penetrare il suo mercato oltre che quello delle Americhe, dell’Africa e dell’Australia. Anche perché, altrimenti, per le gloriose Officine Aeronavali di Tessera sarebbe la fine dato che sono in chiusura o in crisi pure gli altri due settori rimasti: le attività di revisione e trasformazione dei velivoli Awacs e il settore elicotteri con il montaggio finale degli NH90.
Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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