La protesta dei magistrati del Veneto: «Pagati meno di un disoccupato»

Mercoledì 12 Dicembre 2018 di Angela Pederiva
La protesta dei magistrati del Veneto: «Pagati meno di un disoccupato»
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Lo stipendio dei 400 giudici onorari di tribunale, viceprocuratori onorari e giudici di pace del Veneto? «Appena 700 euro al mese, meno dei 780 promessi dal Reddito di cittadinanza, una cifra vergognosa e offensiva»: parola (e indignazione) di Daniela Allegrini, che ieri insieme ai colleghi Eloisa Galluppi e Massimo Libri ha dato voce alla protesta dei colleghi, intervenendo a Palazzo Ferro Fini alla presentazione della mozione firmata dai consiglieri regionali Sergio Berlato e Massimiliano Barison di Fratelli d’Italia, intitolata non a caso «Il “lavoro nero” della magistratura onoraria». Con questa iniziativa viene chiesto alla Giunta di intervenire sul Governo gialloverde non  solo per correggere la riforma Orlando rispetto all’entità delle retribuzioni, ma anche «affinché vengano adottati idonei provvedimenti al fine di garantire il puntuale, regolare e automatico pagamento delle indennità» all’interno del distretto della Corte d’Appello di Venezia, rimasto bloccato per mesi.
LE FIGURE
Come riassume proprio la mozione, le tre figure sono state istituite con un decreto del 1998, in teoria per garantire la sostituzione dei togati temporaneamente impediti all’esercizio delle loro funzioni ad esempio per malattia o maternità, mentre nei fatti hanno finito per colmare stabilmente veri e propri buchi di organico, pur ricevendo solo un compenso di 98 euro lordi a udienza. Così, per evitare la procedura di infrazione dovuta alla mancata stabilizzazione di quelli che a tutti gli effetti sono lavoratori precari (in servizio in certi casi anche da vent’anni), nel 2016 una legge delega aveva ridotto l’impiego dei giudici e dei pm onorari ad un solo giorno alla settimana, imponendo l’obbligo contributivo a loro carico e fissando un compenso forfettario annuo di 16.000 euro, «che in termini netti si riducono appunto a meno del sussidio per i disoccupati, anche se noi definiamo sentenze di valore anche milionario», ha evidenziato il got Allegrini. Lo stesso giudice onorario di tribunale ha aggiunto due ulteriori motivi di lamentela: «I pagamenti per il distretto della Corte d’Appello di Venezia, relativi dunque a tutto il Veneto, sono stati fermati dal ministero ad aprile e sono parzialmente ripresi solo il 29 novembre. Inoltre dai funzionari degli uffici abbiamo appreso che, solo nel Tribunale di Venezia, è stato speso oltre un milione di euro per il gratuito patrocinio in cause connesse all’immigrazione».
LA RABBIA
Argomentazioni politicamente roventi, in un dibattito che diventa sempre più incandescente, a giudicare anche dalla recente sospensione del tavolo tecnico convocato dall’attuale ministro Alfonso Bonafede per affrontare la questione. «Chiediamo rispetto – ha affermato il vpo Galluppi – per ruoli come il mio che garantiscono il 90% delle udienze davanti al giudice monocratico. Veniamo pagati solo per quelle, ma in realtà lavoriamo per molte più ore fuori dall’aula, anche per definire riti alternativi in processi pure per gravi reati come rapina e spaccio di droga». Il grido dei magistrati onorari, ha chiosato il giudice di pace Libri, «non è solo e tanto una rivendicazione sindacale, quanto e soprattutto un appello per assicurare il funzionamento della macchina giudiziaria», oltre che una questione di dignità collettiva: «Se un Governo si permette di fare questo a dei giudici, cosa farà allora ai comuni cittadini?». Il capogruppo Berlato e il consigliere Barison hanno annunciato che, in parallelo alla mozione regionale, un’analoga iniziativa politica sarà portata avanti alla Camera e al Senato dai rispettivi gruppi parlamentari di Fdi.
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