Siccità, piano da 150 milioni: i consorzi si appellano alla Regione

Giovedì 29 Giugno 2017
Siccità, piano da 150 milioni: i consorzi si appellano alla Regione
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Se la siccità rischia di mettere in ginocchio l'agricoltura, non è solo perché non piove (al di là del nubifragio di ieri), ma anche perché si continua a non investire come si dovrebbe sulle opere irrigue, né per realizzarne di nuove, né per ammodernare e potenziare le esistenti. L'Anbi Veneto lancia l'allarme sull'inadeguatezza delle reti, l'insufficienza dei finanziamenti e i possibili contraccolpi su un settore che lo scorso anno è cresciuto del 4,5%, trainando il Pil del Nordest a quel +1,2% che secondo l'Istat sta al di sopra della media nazionale allo 0,9%.
«Tra Piano di sviluppo rurale e Fondo sviluppo e coesione, lo Stato metterà a disposizione in tutta Italia appena 600 milioni di euro per sistemare l'infrastrutturazione idrica denuncia Giuseppe Romano, presidente dell'associazione che riunisce gli 11 consorzi di bonifica presenti in regione Al Veneto se andrà bene ne arriveranno 40-60, il 10%, a fronte di un fabbisogno per interventi prioritari che noi abbiamo calcolato in 147 milioni per 20 progetti esecutivi che domani, alla chiusura del bando, presenteremo a Roma». Di qui la richiesta rivolta alla Regione di adottare un Piano pluriennale che preveda una dotazione di 6-8 milioni per il prossimo decennio così da assicurare gli 80 milioni mancanti, considerando anche che l'80% delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (bandi dal 2018) è destinato al Meridione. «Siamo disponibili risponde l'assessore all'Agricoltura Giuseppe Pan ma per capire quant'è possibile impegnare è necessario aspettare il bilancio. Non che negli anni scorsi non si sia fatto nulla ma è chiaro che bisogna fare i conti con un cambiamento climatico diventato strutturale, implementando le riserve. E comunque, aspettiamo da tempo i fondi nazionali, più volte promessi ma che non arrivano mentre dopo il referendum sull'autonomia contiamo di poter destinare a questa partita una parte delle nostre risorse che tratteremmo sul territorio».
I numeri dell'Arpav spiegano bene l'entità della crisi idrica: a fronte di una media primaverile di 289 millimetri d'acqua caduta, i 209 registrati tra marzo e fine maggio fanno di quest'anno il terzo meno piovoso degli ultimi 23 anni, con un -30% che ha provocato un forte deficit su tutto il territorio: gli alvei dei fiumi sono distese secche di sassi, le falde soffrono ancora di più, i nevai sono pressoché scomparsi. «I consorzi di bonifica si estendono per 1,2 milioni di ettari, il 65% della superficie regionale, di cui la metà sono terreni irrigati con una rete di servizio di 18.500 km e un totale annuo erogato di 5 miliardi di metri cubi d'acqua sottolinea il direttore di Anbi Andrea Crestani Il nostro piano di investimenti per lavori subito cantierabili consentirebbe un uso razionale ed efficiente delle risorse e un risparmio idrico tra il 5 e il 25%.
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Ultimo aggiornamento: 14:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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