"Scippi sanitari": dai 3,2 milioni di euro dell'Aas5 al Centro disturbi alimentari

Lunedì 29 Ottobre 2018 di Davide Lisetto
"Scippi sanitari": dai 3,2 milioni di euro dell'Aas5 al Centro disturbi alimentari
PORDENONE Quella dello scippo del Centro diurno per i disturbi alimentari è solo l'ultima vertenza che il territorio di Pordenone ha dovuto aprire sul fronte sanitario. A chiedere spiegazioni sul perché il patto non sia stato rispettato è stato il consigliere di Fdi Alessandro Basso. «Facendo riferimento - ha spiegato il consigliere - a un accordo già sottoscritto nel 2017 l'Azienda 5 e le associazioni Adao e La Fenice, che prevedeva l'apertura a Pordenone di un centro diurno per i disturbi alimentari e della psicopatologia dell'adolescenza rivolto ai più giovani, in collaborazione con la pediatria dell'ospedale cittadino e la neuropsichiatria infantile, da collocarsi negli spazi adiacenti al reparto di pediatria dell'Ospedale di Pordenone, ho depositato una interrogazione scritta in Consiglio regionale con la quale chiedo alla Giunta di rispondere in merito all'intenzione di dotare l'unità ospedaliera di Pordenone di un Centro diurno per i disturbi alimentari e della psicopatologia dell'adolescenza, previo opportuno adeguamento dei locali ad esso adibiti in progetto, adiacenti al reparto di pediatria, e per conoscere di conseguenza la relativa tempistica di realizzazione di tale progetto già preventivato e annunciato su Pordenone nel mese di dicembre 2017». Si chiedono spiegazioni, ma ormai il centro è stato aperto a Monfalcone. E sempre sul fronte sanitario si sta giocando un'altra grande partita: quella sul piano oncologico regionale che dovrà essere varato entro i primi mesi de 2019. In gioco il ruolo di capofila della rete oncologica: il Cro o l'Oncologia dell'Ospedale di Udine? È questo il tema che pare blocchi lavvio del piano. Il piano è fermo da circa tre anni, ma ora dovrebbe essere approvato. E su questo versante non mancherebbero alcune preoccupazioni del territorio pordenonese rispetto al ruolo del Cro (integrato all'ospedale civile di Pordenone ormai su molti fronti dell'oncologia) all'interno del piano oncologico regionale. Fermo restando il fatto che l'istituto di Aviano ha una propria collocazione anche nazionale sul fronte della ricerca scientifica. Una prima bozza di piano era stata bocciata dai primari pordenonesi già l'anno scorso. Non sarebbe stato chiaro il ruolo del Cro - e dei reparti dell'ospedale pordenonese che sono ormai integrati con l'istituto avianese - come ruolo guida nel piano in particolare rispetto alla sanità oncologica dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. E nell'ambito del piano oncologico regionale in discussione avrà un ruolo non certo marginale la prevista installazione della Radioterapia a protoni. Non era stata di poco conto neanche la battaglia che Pordenone aveva dovuto affrontare per il robot chirurgico: la scorsa amministrazione regionale ha garantito le risorse economiche per l'installazione, ma la guardia da parte dell'Aas5 è rimasta alta. Infine, all'inizio dell'estate, Pordenone aveva invece perso un'altra battaglia: quella dei 3,2 milioni di avanzo di bilancio dell'Azienda sanitaria 5 che erano già stati individuati per finanziare alcune operazioni negli ospedali del Friuli occidentale.
 
Ultimo aggiornamento: 12:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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