La montagna veneta riparte: tutti sugli sci a partire da venerdì 30 novembre

Mercoledì 28 Novembre 2018 di Alda Vanzan
La montagna veneta riparte: tutti sugli sci a partire da venerdì 30 novembre
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La stagione sciistica è salva, quella estiva delle passeggiate attorno al lago di Alleghe e nei boschi è tutta da vedere. Intanto, però, sulle Dolomiti venete si potrà sciare - sul Faloria peraltro già da venerdì 30 novembre - perché tutti i danni provocati dal maltempo sono stati tamponati: gli interventi strutturali sono rinviati alla prossima primavera, ma nel frattempo le piste sono pronte e gli impianti di risalita funzionano. Enel Distribuzione ha pure messo a disposizione di Arabba-Marmolada dei generatori di supporto nel caso ci fosse problemi di alimentazione. L'unica incognita è il tempo, ossia la neve. Ma questo è un dettaglio che riguarda tutti i comprensori italiani.
 
LE DATEPer annunciare che, come promesso, sulla montagna bellunese si scierà alla faccia del vento e dell'acqua che giusto un mese fa hanno devastato il territorio, ieri a Venezia l'assessore regionale al Turismo Federico Caner ha ospitato a Palazzo Balbi il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, il presidente del Consorzio Dolomiti Stars Sergio Pra, il presidente dell'Associazione nazionale esercenti funiviari Renzo Minella, il direttore dell'Ogd di Belluno (Organizzazione di gestione della destinazione) Giuliano Vantaggi, l'amministratore unico di Vela Piero Rosa Salva, il presidente di Confcommercio Belluno Paolo Doglioni. In pratica, come ha detto Caner, la montagna unita per dare l'annuncio che i più temevano fosse solo un sogno: la riapertura regolare di impianti e piste. Con queste date: da venerdì 30 novembre Cortina Faloria; da sabato 1° dicembre Cinque Torri e Arabba; da giovedì 6 dicembre Sella Ronda, da venerdì 7 dicembre apertura totale di tutti i comprensori. «Non siamo in grado di garantire che apriranno tutti gli impianti perché dipende dall'innevamento», ha precisato Minella. Che ha spiegato: «Siamo reduci da un mese molto impegnativo e per fortuna gli impianti non hanno subito danni come i territori di bassa valle: la prima stima è comunque di più di due milioni di euro, anche se, in primavera, le cifre aumenteranno per mettere in sicurezza le piste. Possiamo comunque dire che l'emergenza è passata e quindi si apre in condizioni normali, dove le uniche problematiche possono essere le temperature e le nevicate».
Sul fronte alberghiero, ha rilevato Pra, c'è stata qualche disdetta nei giorni seguenti l'alluvione «quando tutti i tg parlavano di una situazione catastrofica, ma poi si è recuperato. I problemi ci saranno per l'estate: ci mancheranno le passeggiate, il lago di Alleghe che si è riempito e dove la ciclabile non esiste più». Se poi, da qui all'estate, arrivassero anche degli aiuti economici non sarebbe male: «Sono venuti tutti, mancava solo il Papa, tutti hanno parlato, ma ad oggi ci siamo rimboccati le maniche e fatto tutto con le nostre risorse».
I PROGETTIDal punto di vista della promozione, da segnalare un progetto e un'aspettativa. Il progetto si chiama Venezia Dolomiti e consente di portare i turisti che arrivano o soggiornano a Venezia direttamente in montagna. Praticamente una gita in giornata che potrebbe allungarsi. L'aspettativa, invece, ha a che fare con la Cina: reduce da una fiera a Shangai, Caner ha raccontato di essere stato assalito dai tour operator cinesi: «Hanno chiesto il prodotto montagna e, soprattutto, personalizzati. Se dopo Pechino 2022 vanno in porto i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026, qua sfondiamo». L'idea, tra l'altro, è di approfittare del maltempo del mese scorso per ripensare la montagna per un turismo sostenibile. «Questa alluvione - ha detto Padrin - è uno spartiacque che segnerà il futuro della nostra provincia, un dramma che potrà diventare un'opportunità se ci permetterà di riavviare una programmazione seria e condivisa».
Alda Vanzan
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Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 11:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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