Nuove Ulss venete: unite «per valorizzare le eccellenze»

Martedì 3 Gennaio 2017 di Vettor Maria Crosetti
Nuove Ulss venete: unite «per valorizzare le eccellenze»
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«I primissimi giorni di lavoro dei 9 direttori generali delle nuove Ulss del Veneto? Più che di avvio della riforma sanitaria, sarebbe il caso di parlare di riavvio, trattandosi delle stesse persone che hanno gestito le Ulss capoluogo prima come direttori e poi come commissari». Per l'assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, la partenza dal primo gennaio della legge 19 è stata senza sorprese «perché tutti i nominati, in virtù degli incarichi precedenti, hanno potuto affinare i processi ben prima dell'approvazione della norma. E non facendosi dunque trovare impreparati». La nuova riforma, funzionale a quasi 5 milioni di assistiti veneti, riduce le aziende sanitarie del Veneto da 21 a 9: sette sono su base provinciale più 2 speciali: la 1 Dolomiti (direttore Adriano Rasi Caldogno), la 2 Marca Trevigiana (Francesco Benazzi), nel Veneziano: la 3 Serenissima e la 4 Veneto Orientale (Giuseppe Dal Ben e Carlo Bramezza); la 5 Polesana (direttore Antonio Compostella), la 6 Euganea (Domenico Scibetta) e la 9 Scaligera (Pietro Girardi). E oltre a Venezia, un'azienda speciale ci sarà anche nel Vicentino: in questo caso separando la Ulss 7 Pedemontana, comprensiva di Bassano e dell'ex Ulss 4 (Giorgio Roberti il dg) dalla 8 Berica, che eredita le vecchie Ulss 5 e 6 (Giovanni Pavesi). «I processi d'accorpamento e le nuove aree di competenza dei direttori generali vanno di pari passo con la messa a regime dell'Azienda Zero, che richiederà almeno un anno di rodaggio conclude Coletto Verificare l'efficacia del sistema prima di questa scadenza temporale non avrebbe alcun senso». 

VENEZIA - La fusione delle tre ex Ulss (la 12 Venezia, la 13 Mirano e la 14 Chioggia) ha dato vita all'Ulss 3 Serenissima con 640.348 utenti da soddisfare. Ma nel Veneziano - unica provincia veneta al pari di Vicenza - ci sarà anche l'Asl 4, «la più grande di tutta Europa» rimarca il direttore Bramezza grazie ai milioni di presenze turistiche estive (215.391 invece i residenti). Ma in verità si dovrà attendere un anno per il completamento quando il comune di Cavallino-Treporti con il suo litorale lascerà la Serenissima.

PADOVA - E' sotto il segno dell'innovazione hi-tech la nuova Ulss 6 Euganea, la più grande del Veneto che sposa Ulss 16 Padova, la 15 Cittadella e la 17 Monselice. L'ente, guidato da Domenico Scibetta, ha un bacino d'utenza di 934.332 abitanti, una superficie di 2.128 km quadrati in 104 comuni dove la popolazione invecchia sempre più. Priorità: liste d'attesa, informatizzazione, medicine di gruppo integrate.

TREVISO I direttori degli ospedali saranno le nuove sentinelle della sanità: in collegamento coi vertici Usl di Treviso dovranno controllare che primari, medici e infermieri rispettino gli orari mettendo in primo piano l'aspetto umano. Chi sgarra rischia procedimenti e sanzioni. Novità anche sul fronte delle liste d'attesa: col decollo del Cup unico, in caso di necessità saranno proposti appuntamenti in tutte le strutture della provincia. Alla luce dell'aumento del lavoro, verrà aumentato il personale. Per questo dovranno esserci nuovi risparmi a partire dal taglio degli esami doppi e dall'uso di farmaci equivalenti.

BELLUNO - Assume l'eredità delle Usl 1 e 2. Di fatto, vi aggiunge poco di nuovo: la nuova Usl 1 Dolomiti in questa prima fase avrà il Cup unico, ovvero la possibilità di prenotare visite in tutta la provincia vedendo rispettata la propria classe di priorità. Ai vertici confermati i dirigenti della vecchia Usl 1 mentre Paolo Pavan e Mario Modolo (ex Usl 2) sono decaduti dai ruoli.

ROVIGO - «Nessuno perderà il posto, riorganizzare non significa licenziare» assicura il dg della neonata Azienda Ulss 5 polesana, Antonio Compostella. Fondamentale la ristrutturazione dell'assetto dei 3 ospedali polesani: «Quello di Rovigo sarà oggetto di importanti modifiche, e quelli di Adria e Trecenta, capaci di dare risposte di base ma con particolari eccellenze».

(hanno collaborato Federica Cappellato, Mauro Favaro e Marina Lucchin)
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