Referendum, tutte le reazioni

Domenica 22 Ottobre 2017
Referendum, tutte le reazioni
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Ad urne ancora aperte, dopo le 19, aperte il governatore Zaia aveva chiama ancora una volta gli elettori alle urne: «Nonostante la pioggia vi chiedo un ultimo sforzo. Andate a votare. Le urne sono aperte fino alle 23 ! Votate! Votate! Votate!». 

L'assessore regionale Elena Donazzan ha commentato i risultati poco prima di mezzanotte: «Da quando sono assessore regionale ho assistito, per certi versi impotente, alla sperequazione nella gestione delle risorse, nella possibilità di agire tra le Regioni italiane. Il Veneto è sempre stato maltrattato rispetto a Sicilia, Trentino, Campania e Alto Adige. Da oggi potremo avere la possibilità di rimettere un pò di giustizia». 

Il primo commento a seggi ancora aperti era stato quello del coordinamento regionale di Forza Italia, con il presidente dei deputati di Fi Renato Brunetta e il coordinatore regionale Adriano Paroli«Se i veneti oggi hanno potuto votare è per la lungimiranza e la serietà istituzionale dell'allora Popolo della Libertà, oggi Forza Italia. Una partecipazione convinta dei cittadini veneti ad un quesito semplice e che, con la forza di questo risultato e con la probabilissima vittoria del 'sì', sarà importante per il futuro della regione. Con questo trend, superiore di molto a quello delle ultime elezioni amministrative, arriveremo a chiusura delle urne ad un'affluenza di gran lunga superiore ad ogni più rosea aspettativa. La grande partecipazione di oggi ci ha dato ragione e ci dà rinnovato impulso per le sfide future, tanto in Veneto quanto nel Paese».

Per Mattia Fantinati, portavoce alla Camera per il Movimento 5 Stelle,
«è un giorno importante, un giorno in cui i veneti stanno lanciando un messaggio al governo e allo stato italiano, dopo decenni di vessazioni di tasse ai cittadini ed alle piccole e medie imprese ecco che ora, democraticamente attraverso le urne, stanno alzando la voce».

Dichiarazione ufficiale anche per il renziano Alessandro Bisato, segretario del Pd veneto: «Ora il presidente Zaia non ha più scuse. Il risultato delle urne - conferma che la maggioranza dei veneti è favorevole a un maggior grado di autonomia. Per questo motivo, il Partito Democratico ha assecondato la consultazione referendaria, pur consapevole che la Regione avrebbe potuto ottenere già da molti anni deleghe e competenze se solo avesse avviato una contrattazione seria con lo Stato senza buttare risorse pubbliche». Bisato rinnova poi le critiche al governatore Zaia: «Ha condotto una campagna spudorata, promettendo effetti e risultati che non erano previsti dal quesito. Da domani lo incalzeremo per verificare puntualmente se sarà capace di far fruttare questo voto».

Per il Pd parla anche la presidente del Friuli Venezia Debora Serracchiani: «Va sempre dato rispetto ai cittadini che escono di casa e vanno a votare. Resta il fatto che la consultazione è stata indetta pur non essendo necessaria ai fini dell'obiettivo di una maggiore autonomia, come dimostra il caso dell'Emilia-Romagna».

Altra voce dei democratici è quella della senatrice Laura Puppato: «Il quorum è stato raggiunto anche grazie all'indicazione del PD del Veneto di votare sì, la Lega non può proprio intestarsi alcuna vittoria. Luca Zaia non pensi che questo referendum possa cancellare alcuna delle sue pesanti responsabilità rispetto ai problemi irrisolti della nostra regione, dalla Pedemontana, al Mose, alle banche popolari, e ora dimostri di essere in grado di essere autore di un vero processo per ottenere maggiore autonomia per il Veneto».


Il risultato del referendum non soddisfa le aspettative del Psi. «Evidentemente - scrive il segretario regionale veneto Luca Fantò - noi e coloro che insieme a noi si sono battuti per denunciare il raggiro politico che il referendum ha rappresentato non siamo stati abbastanza efficaci. Il vincitore è il presidente della Regione Zaia, il vero protagonista dedicati) di questo avvio di campagna elettorale per le politiche del 2018. Purtroppo è probabile che sia il tempo a darci ragione poiché non crediamo che la Lega vorrà avviare immediatamente le procedure per ottenere maggior autonomia su alcune materie previste dalla nostra Costituzione».

Altra reazione è quella di Luca Peroni, a nome del sedicente "Veneto Serenissimo Governò": «Padrone del proprio destino, il Popolo Veneto mediante suffragio universale ha espresso la propria volontà. Con questo referendum abbiamo detto chiaramente che noi come Veneti, come gente che ama la terra in cui vive, nulla abbiamo a che fare con l'Italia, e che l'Italia in Veneto non è altro che uno Stato occupante». 

 
Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 02:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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