Referendum autonomia, il Viminale nega la tessera elettorale per il voto

Venerdì 25 Agosto 2017 di Angela Pederiva
Referendum autonomia, il Viminale nega la tessera elettorale per il voto
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Il manifesto di convocazione dei comizi per il referendum sull'autonomia, già predisposto dalla Regione per essere pubblicato sull'albo pretorio di ciascun municipio del Veneto, si conclude con un'indicazione perentoria: «L'elettore, per votare, deve esibire al presidente di seggio la tessera elettorale e un documento di riconoscimento». Peccato però che il ministero dell'Interno abbia deciso di non consentire l'utilizzo della certificazione che attesta la regolare iscrizione del cittadino nelle liste elettorali del Comune di residenza, motivo per cui in questi giorni Palazzo Balbi sta cercando di concordare con le prefetture una soluzione alternativa. Un problema tecnico che accende il dibattito politico, con la Lega Nord che grida al «boicottaggio romano» e il Partito Democratico che ironizza sull'ostacolo organizzativo.

Ieri il leghista Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale, ha postato su Facebook l'articolo del Gazzettino commentandolo con tre sole parole: «Guastatori in azione...». Tanto è bastato per scatenare l'indignazione di diversi altri militanti ed esponenti del partito, com'è ad esempio il vicentino Gabriele Tasso, sindaco del Carroccio di San Pietro Mussolino: «Stiamo già costituendo gli uffici elettorali. Figuriamoci se non valgono tessere e timbri! Ma neanche nelle fiabe non si sentono queste cose! Anche perché se non valgono, ce ne devono mandare di nuovi!». Il punto è proprio questo: considerata la «mancanza di disponibilità a concedere l'utilizzo della tessera elettorale e del bollo di sezione», annunciata dal Viminale attraverso la prefettura di Venezia, la Regione sta studiando un meccanismo che permetta ugualmente all'elettore di conoscere il numero del proprio seggio e ottenere una sorta di ricevuta dell'avvenuto voto. L'ipotesi è che possa trattarsi di un documento simile alla tessera, ancorché mirato solo a questa consultazione, da recapitare direttamente a casa, il che evidentemente comporterebbe il relativo impegno di spesa e di organizzazione. Al riguardo dal Canal Grande assicurano che non c'è comunque preoccupazione per un problema che ha anche la Lombardia.
 
Ma sull'altra sponda si intrecciano fastidio e sarcasmo. Da Palazzo Ferro Fini aggiunge infatti Ciambetti: «È la dimostrazione che il ministero ha paura del voto dei veneti sull'autonomia e per questo non agevola l'esercizio di un diritto democratico sancito da una legge regionale ammessa dalla Corte Costituzionale. Vorrei ricordare che lo stesso Viminale invece ammette il timbro in ogni referendum sulla fusione dei Comuni». Graziano Azzalin, consigliere regionale dem che si oppone alla consultazione, stuzzica i promotori: «Se dovranno mettersi a stampare e spedire certificati a tutti i veneti, è prevedibile che la macchina organizzativa si ingolfi: bene, così evitiamo il voto-truffa. A meno che non pensino di cavarsela dicendo che basta presentarsi alle urne con la tessera della Lega...».

Sempre il Pd, intanto, raccoglie con un'interrogazione le lamentele arrivate dal Lido di Venezia contro il transito a bassa quota del velivolo che traina lo striscione dedicato al 22 ottobre. «Non siamo a una gara acrobatica né a un'esibizione afferma il consigliere regionale Andrea Zanoni perciò invito Zaia a volare più in alto. A parte gli scherzi, esistono delle regole e vanno rispettate, a tutela dell'incolumità dei cittadini e dei turisti, specialmente in un periodo in cui il litorale è particolarmente affollato».
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