Quote latte, stangata da 1,2 miliardi
Zaia: io l'unico ministro a fare qualcosa

Giovedì 25 Gennaio 2018 di Angela Pederiva
Allevatori in piazza contro le multe per le quote latte
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VENEZIA - Dopo 35 anni di colpi di scena, la telenovela delle quote latte non è ancora finita. L'ultima (per ora) puntata è una severa dichiarazione di inadempienza a carico dell'Italia: «Non ha fatto in modo che il prelievo supplementare fosse a carico degli effettivi responsabili della sovrapproduzione tra il 1995 e il 2009», ha stabilito ieri la Corte di giustizia europea, a conclusione di due anni di dibattimento sul mancato recupero di oltre 1,2 miliardi di euro. La sentenza è arrivata in piena campagna elettorale, arroventando il clima politico anche in Veneto, terra che fin dal presidio vicentino di Vancimuglio del 1997 è stata teatro della protesta degli allevatori contro le multe.

I giudici del Lussemburgo hanno contestato il fatto che l'Italia non si sia completamente rivalsa sulle imprese zootecniche direttamente responsabili degli sforamenti dei tetti produttivi, fissati ancora nel 1983 per contenere le eccedenze di burro e di latte in polvere che arricchivano i Paesi del Nord Europa, ma abbia anticipato i soldi a Bruxelles prelevandoli dalle casse dell'erario. ...Se l'Italia non dovesse uniformarsi alla sentenza, si esporrebbe ad una nuova causa e, in caso di una seconda pronuncia di inadempimento, dovrebbe pagare delle penali.....

Bufera in Veneto. Il Partito Democratico va all'attacco. Quella delle quote latte è una «eredità pesante» che «ha forti responsabilità nelle scelte fatte in particolare dalla Lega e dalla destra a quel tempo al governo», accusa Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole. Una critica che i dem veneti rilanciano verso il suo predecessore leghista, oggi presidente della Regione. «I grandi proclami dell'allora ministro Luca Zaia ecco dove hanno portato: tanta propaganda e pugni pieni di mosche», tuona il consigliere regionale Graziano Azzalin. Pronta la replica di Zaia: «Credo di essere stato l'unico ministro a introdurre per la prima volta nella storia una rateizzazione onerosa, pagando degli interessi. Cosa mai accaduta in Italia e con la possibilità di regolare le produzioni»....
 
 
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