Presa la banda dei ladri di rame e di attrezzi agricoli: sette arresti

Venerdì 25 Novembre 2016 di Paola Treppo
Presa la banda dei ladri di rame e di attrezzi agricoli: sette arresti
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PALMANOVA (Udine) - Presa la banda di rame e di attrezzi agricoli che aveva messo a segno diversi colpi in Friuli, composta da 2 italiani e da 6 romeni. La banda è stata scoperta al termine dell'indagine "Ascunde", condotta dal Norm dei carabinieri della Compagnia di Palmanova, col coordinamento della Procura di Udine. L'indagine nasce dopo la denuncia di alcuni furti messi a segno tra il 15 e il 16 maggio, ai danni di alcune ditte di San Giovanni al Natisone. In quell’occasione i ladri avevano rubato un autocarro Fiat Iveco Eurocargo di proprietà della ditta Komposy Krom Srl, sul quale avevano caricavano, poi, un quad Polaris Spx 500E e un trattore Bcs Valiant della ditta Pvk Srl; poi erano fuggiti, facendo poi perdere le loro tracce.

Le indagini dei carabinieri del Norm hanno portato a rinvenire l’auto con la quale i malviventi, dopo aver raggiunto San Giovanni al Natisone, avevano scortato l’autocarro rubato; è stata scoperta anche la provenienza dei ladri, una zona compresa tra Prata di Pordenone e Motta di Livenza. Tutti i componenti la banda, composta da 6 cittadini di nazionalità romena, alcuni pregiudicati, e da 2 italiani, sono stati successivamente identificati; è stato pure trovato un capannone, a Cusano di Zoppola, lungo la statale 13 Pontebbana, che era stato messo a disposizione da uno dei 2 italiani; era la base dove depositare la refurtiva, in attesa della "rivendita" sul mercato nero. Qui c'erano oltre 1.700 chilogrammi di trecciato di rame che erano stati rubati nel parco fotovoltaico della ditta Solar di Cusano di Zoppola.
 

 

La merce rubata, tra cui trattori, tosaerba, pannelli fotovoltaici, ruote e cerchioni di autovetture di marca, veniva portata in Romania con autocarri romeni, nel fine settimana, per evitare i controlli; in Romania poi, la merce veniva "trattata" da altre persone per lo scaricamento e di deposito, in attesa di reperire acquirenti; i cc hanno accertato che i malviventi hanno messo a segno diversi furti in provincia di Udine, Pordenone, Treviso e Venezia. Nel corso della notte tra il 19 e il 20 giugno, ad esempio, la banda ha colpito di nuovo a San Giovanni al Natisone, rubando i cavi di rame nell'impianto fotovoltaico installato sulle coperture della ditta “Torre Srl"; in quella occasione era stato usato un autocarro della stessa ditta "Torre" per trasportare la refurtiva, circa 1.500 chilogrammi di rame. In quel caso, però, i ladri non sono riusciti a forzare lo sbarramento predisposto al casello autostradale di Palmanova, abbandonando la refurtiva e l'autocarro rubato. Quindi altri colpi con furti di trattori agricoli di grosse dimensioni, tra i quali un John Deere 5515 e un Fiat 780. Per il trasporto dei mezzi la banda rubava altri autocarri. 
 
I carabinieri, con i colleghi dall’Arma di San Donà di Piave e Conegliano, hanno recuperato un autocarro Fiat Iveco Eurocargo, nascosto dai malfattori all’interno di una base dismessa dell’Aeronautica Militare ubicata a Ceggia (Venezia), e dei trattori agricoli che i ladri avevano nascosto tra la vegetazione, in alcuni boschi della zona, in attesa dell’invio in Romania; questi trattori sono stati restituiti ai proprietari. Sentendosi il fiato sul collo, alcuni membri della banda hanno lasciato l'Italia alla volta della Romania.

Il 7 novembre scorso, il Gip del Tribunale di Udine ha emesso 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Andrei Marian Padurariu, Sorin Iulian Dumitrache, Mihai Daniel Gorghiu, Dorel Stejarel Chirila, Bernardo Brescia e di un altro cittadino rumeno ancora da individuare, e ulteriori 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Bortoluzzi Ruggero e Iulian Toader, tutti residenti o domiciliati tra le province di Pordenone, Treviso e Ascoli Piceno, tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commisione di furti aggravati a carattere transnazionale; è stato emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di alcuni mezzi usati dalla banda, per un valore di 68mila euro.
Sono stati sequestrati denaro contante, veicoli e telefoni cellulari. 

Ultimo aggiornamento: 12:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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