Pensioni di invalidità, in Veneto
sono 6 volte in meno che al Sud

Lunedì 25 Gennaio 2016 di Daniela Boresi
Pensioni di invalidità, in Veneto sono 6 volte in meno che al Sud
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L’Italia è un Paese per invalidi, ma non il Nordest. A mostrare quanto sia variegata la penisola è l’ultimo report sulle pensioni dove il Centro-Sud svetta per numero di assegni per invalidità e invalidità civile. A fronte di un Nordest che risulta virtuoso. A Padova, Treviso e Venezia, il numero delle pensioni di invalidità è addirittura 7 volte inferiore a quello di Lecce dove quasi 6 abitanti su 100 percepiscono una pensione di invalidità, contro lo 0,8 dei capoluoghi veneti.

Non cambia la situazione se si comparano i dati delle pensioni di invalidità civile: a Oristano le percepisce il 9 per cento della popolazione e a Treviso il 3,2 per cento, 3,5 a Verona e 3,9 a Padova. Ma a scorrere la classifica elaborata da "Il Sole 24 ore" sui dati forniti dall’Inps si nota come il Centro-Sud sia saldamente nella prima metà della classifica: per quanto riguarda gli assegni di invalidità dopo Lecce troviamo Potenza, Benevento, Catanzaro, Nuoro, Reggio Calabria, Oristano, L’Aquila. Per trovare la prima provincia del Nordest si deve scendere fino alla 47esima posizione, dove si trova Rovigo che ha il 2 per cento della popolazione che percepisce una pensione di invalidità, contro il 5,5 della "capolista". La peggiore del Nord è La Spezia con una percentuale del 3,31 per cento, sempre lontana dalla capolista. E ancora più forte è il divario se si prendono in considerazione le pensioni di invalidità civile: Udine, la città dove sono più alte ha il 4,6 per cento degli assegni, la metà di quelli che vengono erogati a Oristano, che in questo caso è seguito da Lecce, Messina, Nuoro, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone, Benevento, Ascoli Piceno, Catanzaro. É pur vero che il Veneto, già negli anni scorsi, aveva iniziato un severo controllo su chi presentava la richiesta di esenzione del ticket sanitario per patologia, per reddito o perché invalido. La Regione è poi decisamente severa nell’effettuare le visite quando si tratta di stabilire l’invalidità.


Sono dati, quelli registrati dal Centro-Sud, che fanno pensare soprattutto se si considera che le pensioni d’invalidità a livello nazionale hanno registrato negli ultimi 4 anni una flessione del 24,2 per cento. Risultato ottenuto soprattutto grazie al concorso del Nord. Per contro le performance del Centro-Sud scivolano nelle retrovie quanti si considerano gli assegni di vecchiaia e anzianità: in vetta troviamo Ancona, Imperia, Trieste, Savona, Alessandria, Asti, ma anche Biella e Ferrara, Belluno, Siena. Il primo capoluogo del Sud, Catanzaro, è al 28esimo posto. E in coda troviamo Napoli, Siracusa, Catania, Caltanissetta, Barletta e Cagliari.

In Italia sono 18 milioni e 4221 le persone che percepiscono la pensione, tra anzianità, prepensionamenti, vecchiaia, invalidità, assegni sociali e invalidi civili: l’1,5 per cento in meno rispetto al 2011. Alle macroscopiche differenze legate al tipo di pensioni si aggiungono anche quelle relative al peso degli assegni. Sicuramente chi percepisce la pensione al Nord (e in parte al centro) si porta a casa un assegno decisamente più pesante. Il record degli importi medi mensili spetta a Roma con 1455 euro (il 32,50 per cento in più della media nazionale), seguita da Milano con 1357 (23,60 per cento in più della media), Napoli con 1265, Torino con 1264 e Genova con 1218. A Nordest il record delle pensioni (medie) più alte spetta a Venezia, Trieste e Trento con 897 euro, le più basse a Rovigo con 767 euro. 
Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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