Tra Veneto ed Emilia ora
scoppia l'alleanza del Po

Sabato 21 Novembre 2015 di Francesco Campi
Casone nell'area veneta del Parco del Delta del Po
ROVIGO - «È stato un incontro molto utile, abbiamo gettato le basi per un lavoro congiunto che punta a far diventare il Parco del Delta Po un grande progetto comune del Governo e delle due Regioni».



Una dichiarazione che non entra nel merito del parco unico, ma che comunque lo pone al centro dell'attenzione nazionale, quella arrivata del ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, che ieri mattina, insieme al ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti ha ricevuto il presidente del Veneto Luca Zaia ed il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, per affrontare il tema specifico della valorizzazione del Delta, anche alla luce del recente riconoscimento Man and the Biosphere (Mab) arrivato dall'Unesco.



L'incontro fa seguito all'annuncio che lo stesso Franceschini aveva lanciato l'11 settembre scorso al Castello estense di Mesola, durante un appuntamento incentrato sulle prospettive offerte dall'importante attestato internazionale: «Con i presidenti Bonaccini e Zaia e con il ministro Galletti - disse allora Franceschini - abbiamo trovato un'intesa per lavorare insieme alla redazione di una legge speciale per il Delta che ci permetta di definire uno strumento nuovo per valorizzare il territorio rendendolo un luogo di attrazione dove la tutela avvenga facendo cultura».



Su questa strada si è proseguito, dunque, con il vertice di ieri nella sede del Ministero dei Beni culturali, sollecitato dai presidenti delle due Regioni per porre all'attenzione del Governo «l'esclusiva ed eccezionale opportunità che il Delta del Po può offrire sotto il profilo ambientale e paesaggistico, ma anche dal punto di vista turistico ed economico, anche alla luce del recente riconoscimento Mab Unesco».



«I due ministri - spiegano i due presidenti in una nota congiunta - avvieranno nelle prossime settimane un tavolo tecnico - al quale parteciperanno esperti dei due ministeri e delle Regioni - per identificare soluzioni che rendano compatibili le indispensabili istanze di conservazione e tutela ambientale (e della loro valorizzazione) con gli aspetti economico-produttivi e le esigenze delle popolazioni residenti, coniugando dunque gli aspetti conservativi con quelli evolutivi». Una frase, questa, che non nasconde la presenza di ostacoli. Uno è già stato sottolineato dalla sponda veneta che, una volta che Enel ha archiviato il progetto di riconversione a carbone di Polesine Camerini contro la quale si era puntato il dito dei dirimpettai ferraresi, ricambia il 'favore' mettendo in evidenza l'incompatibilità con la valorizzazione del Parco delle trivellazioni che incombono a Comacchio: la Northsun Italia, infatti, ha già presentato l'istanza di messa in produzione del pozzo esplorativo "Gradizza 1". Un tema che il tavolo tecnico dovrà necessariamente affrontare.
Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 10:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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