Lo psicologo cognitivo veneziano:
«L'umanità ha un cervello sbagliato»

Sabato 8 Agosto 2015 di Adriano Favaro
Lo psicologo cognitivo veneziano: «L'umanità ha un cervello sbagliato»
6
«Il nostro cervello è fatto per sbagliare. E ripete spesso gli stessi errori. Su alcune cose siamo rimasti quelli di 20-30 mila anni fa, pensiamo in fretta; e in modo sistematicamente errato». Parola di Paolo Legrenzi, uno dei maestri della psicologia “del ragionamento”, per anni docente a Trieste e Venezia, erede della cattedra di Piaget a Ginevra, visiting professor a Londra e Princeton. «E sbaglia chiunque. I professoroni della Sissa di Trieste ci misero 5 minuti, come tutti noi, a sbagliare un test cognitivo ma ne impiegarono 50 a cercare di spiegarmi che non avevano fatto errori».



Perché siamo così scarsi Legrenzi torna a spiegarlo in un lavoro che è la sintesi di oltre 40 anni di attività in un settore che, per decenni, era rimasto quasi sconosciuto nel nostro paese: lo studio del perché il nostro cervello si comporta in un determinato (malo)modo. Il libro edito da Raffaello Cortina si titola “6 esercizi facili per allenare la mente”, 12 euro ed è dedicato ad uno dei suoi maestri, Philip Johnson Laird.



Davvero esercizi facili?

«No, gli esercizi sono semplici ma “difficili” perché noi non siamo preparati a una certa maniera di pensare; “intuiamo”, ma in modo fuorviante Se dice agli amici che un mattone pesa un chilo più mezzo mattone e volete sapere il peso la maggioranza sbaglia».



Perché?

«La stessa questione me la pose decenni fa lo scienziato Gaetano Kaniza, ma in due versioni, la seconda molto più comprensibile. Gli replicai con un altro indovinello».

Come i test agli studenti per entrare all’università?

«Proprio così. Ma studiare a come risolvere questi problemi nella nostra scuola non se ne parla, un po’ per colpa degli insegnanti (che peraltro sono molto bravi), un po’ perché c’è resistenza al cambiamento».



Invece?

«Quesi test dovrebbe essere materia di studio e questi test non vengono mai insegnati. Test che potranno sembrare astrusi ma sono logici, astraggono dalla realtà quello che serve per far capire le soluzioni. Bisogna insegnare a pensare. Così si fa dove si governa il mondo. Nelle università Usa si curano le élite perché da questi meccanismi scuola-cervelli nasceranno i nuovi pensieri, da noi invece le élite non esistono. E se ci sono vanno all’estero».



Anche lei è finito subito a Londra…

«Dopo la laurea in psicologia a Padova, arrivo dal professor Wason, l’inventore di quei “giochetti” che pochi riescono a risolvere. E con lui studio i motivi che ci portano a fare “errori logici”, errori sistematici. Quelli che alcuni chiamano “errori giusti”. Capire perché pensiamo in modo così “primitivo”.



Il motivo?

«Usiamo due sistemi col cervello: uno rapido intuitivo e l’altro lento, approfondito, con ragionamenti e controlli. Purtroppo noi siamo troppo sicuri delle nostre intuizioni; erriamo tutti ripeto. E siamo anche molto pigri, per questo sbagliamo clamorosamente. Basti vedere come trattiamo male i nostri risparmi. Anche chi lavora in banca fa i nostri stessi errori…».

Lei parla di soldi e di aziende, alcune anche nel Nordest.



«Ho fatto per decenni il consulente aziendale (molte volte all’estero), scoprendo come tanti imprenditori veneti e friulani siano dotati di intuizione e ragionamento formidabili: dalla Fiamm di Vicenza che ha rivoluzionato il modo di vendere batterie. E grandi intuizioni sono arrivate da Ferrero (Nutella), Iveco, gli inglesi che hanno prolungato il successo della Brillantina trasformandola in gel. In questo mondo vince chi pensa non chi fa e basta».



Gli “esercizi” sono un messaggio anche per gli anziani?

«Un decadimento della nostra mente è inevitabile, è un po’ come scendere da una cima. Chi è riuscito ad andare in alto (studiando, leggendo, imparando, essendo curioso) scenderà anch’egli. Ma ci metterà molto più tempo di uno che è salito solo in cima ad una collinetta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci