Si scelgono i sindaci in 82 Comuni
del Veneto e 39 del Friuli VG

Giornata elettorale in tutta Italia e a Nordest dove si devono eleggere i sindaci di 82 Comuni del Veneto e di 39 delFriuli Venezia Giulia, per un totale di 121. In Friuli vanno al voto anche il capoluogo Trieste e  Pordenone. I comuni con oltre 15mila abitanti, nei quali quindi si potrà essere chiamati a ritornare alle urne il 19 giugno in caso di ballottaggio, in Friuli sono quattro: oltre a Trieste e Pordenone, si vota a Cordenons e San Vito al Tagliamento. In Veneto invece sono nove: il comune più grande è Chioggia, seguito da Abano Terme, Albignasego, Cittadella, Este, Montebelluna, Oderzo, Villorba e Bovolone.

Va al voto per la prima volta il nuovo comune di Alpago frutto della recente fusione tra Pieve, Puos  e Farra d’Alpago. I tre sindaci uscenti sono tutti nella lista civica "Alpago Insieme si cresce" che in piena continuità candida sindaco Umberto Soccal, uscente a Pieve. Vi si contrappone la civica "Io scelgo Alpago 3.0" vicina alla Lega, che candida sindaco Massimo Bortoluzzi in nome del cambiamento.
In Friuli invece, terra di piccoli comuni, si fanno i conti col curioso fenomeno dei candidati unici. Succede a Bagnaria Arsa (3.500 abitanti), Comeglians (530 abitanti), Dogna (190 abitanti), Nimis (2.700), Resiutta (310), Sauris/Zahre (410) e Torreano (2.200). In questi comuni s’è presentato un solo candidato sindaco: sarà eletto solo se vanno votare il 50% più uno degli elettori e se di questi il 50% più uno vota per lui. Altrimenti i comuni saranno commissariati. Auguri soprattutto al candidato unico di Dogna, Simone Peruzzi, studente: non c’è molta ressa per fare il sindaco, nel 2013 s’è scoperto un buco di 400mila euro nel bilancio comunale, più di duemila euro per abitante...

In Veneto la partita più grossa è a Chioggia, la piccola Venezia, dove Luigi Brugnaro, sindaco della grande Venezia, tenta di allargare la propria influenza. Con la benedizione di Brugnaro, la candidatura di Marcellina Segantin, proposta dagli imprenditori di Chioggiaviva, s’è rivelata capace di attrarre il centrodestra, con Forza Italia e Fratelli d’Italia a sostenerla insieme al movimento Fare! di Flavio Tosi, dopo che la Lega aveva deciso di candidare il sindaco uscente Giovanni Casson, «uomo libero» ancora una volta: eletto cinque anni fa con l’appoggio del Pd, dopo aver sbarrato successivamente al Pd le porte della giunta, si ripresenta ora sostenuto dalla Lega. E così il Pd adesso contrappone aCasson una donna, Barbara Penzo, già assessore nella giunta Casson.

Da seguire anche il caso Montebelluna, "capitale" di Veneto Banca, il Comune più massacrato dal crack delle azioni dell’istituto: 334 milioni di perdite si sono abbattuti qui. Inevitabile che la campagna elettorale abbia girato intorno ai piccoli azionisti rovinati. Lo sanno bene Marzio Favero, il popolare sindaco uscente della Lega, partito che ha aperto addirittura lo sportello di «pronto soccorso» agli azionisti. E lo sanno bene l’avvocata Sabrina Favaro, candidata per la civica Indipendenza, che parla di «elezione straordinaria in situazione di emergenza» e Davide Quaggiotto, Pd, il candidato più giovane.
A Villorba (Treviso), invece, il test è sul gradimento del sindaco uscente, l’avvocato Marco Serena, leghista, che si ricandida. È stato l’unico sindaco d’Italia che, vedendosi sbarcare in città troppi immigrati, li ha caricati sui bus e li ha spediti in prefettura.

Test sul sindaco anche sui Colli Euganei, dove il protagonista indiscusso è per l’ennesima volta Luca Claudio. A lui la legge che fissa per i sindaci un massimo di due mandati fa un baffo perché è popolare nell’intera zona: sindaco a Montegrotto dal 2001 al 2011, è passato ad Abano, dov’è stato eletto nel 2011 e dove si ripresenta per il quarto mandato consecutivo.