Mose, gli affari in tavola
tutti a cena da Mazzacurati

Domenica 21 Agosto 2016 di Gianluca Amadori - Maurizio Dianese
Mose, gli affari in tavola tutti a cena da Mazzacurati
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Il miglior modo per discutere di affari? A cena, ovviamente. Meglio se al ristorante dell’hotel Monaco, a due passi da piazza San Marco. Ma anche a casa del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, o ancora in quella del presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa. "Ospite d’onore" sempre lui, Giovanni Mazzacurati, il padrone incontrastato del Consorzio Venezia Nuova.
È quanto emerge dalle intercettazioni depositate al processo a carico dello stesso Orsoni (accusato di aver ricevuto finanziamenti illeciti dal Cvn per la campagna elettorale del 2010), dell’ex ministro all’Ambiente, Altero Matteoli (accusato di corruzione per i lavori di bonifica di Porto Marghera), e di altri sei imputati. Nulla di penalmente rilevante, ovviamente: cenare, o incontrarsi in abitazioni private non è reato. Ma è interessante capire come pubblici amministratori e imprenditori affrontassero i problemi relativi a bandi di gara e opere pubbliche.
CHE BELLA CASA - «La casa di Orsoni è proprio bella», racconta Mazzacurati alla moglie nel maggio 2010, poche settimane dopo che l’avvocato veneziano si è insediato a Ca’ Farsetti. Tra i primi problemi che il sindaco si trova ad affrontare c’è quello dell’ex ospedale al Mare: il commissario straordinario per le opere del Lido, Vincenzo Spaziante, ha scoperto che il sottosuolo è contaminato da sostanze tossiche e ciò rischia di far saltare l’accordo per la compravendita dell’area, a cui ha manifestato interesse la società Est Capital (e il Fondo Real Venice 2), che fa capo al gruppo Mantovani, presieduto da Piergiorgio Baita.
Mazzacurati chiede alla sua segretaria chiede di prenotare un tavolo «un po’ riservato per due» per il 23 luglio: vuole parlare con Orsoni «dei problemi nati con Thetis e Paruzzolo». La prima è una società di ricerca che fa capo al Cvn, presieduta dal secondo, nel frattempo diventato assessore. Durante la cena Baita telefona a Mazzacurati e quest’ultimo gli dice che il sindaco avrebbe piacere di incontrarlo per parlare dell’ospedale al Mare: viene fissato un nuovo appuntamento, a tre, per il lunedì successivo. Il presidente del Cvn non ha nulla a che vedere con l’operazione del Lido, ma indossa con piacere gli abiti del mediatore.
THETIS LA PRESIEDO IO - Intanto Baita suggerisce a Mazzacurati una soluzione per Thetis: si propone per la presidenza e indica per il ruolo di direttore Luciano Neri, uomo di fiducia dello stesso Mazzacurati, che dall’inchiesta sul Mose risulterà essere l’inventore del sistema di fondi neri escogitato per finanziare la "macchina" corruttiva del Consorzio. Mazzacurati si raccomanda: è necessario «evitare lo scontro con Paruzzolo». La cena al Monaco va a buon fine, almeno stando a quanto Mazzacurati riferisce il giorno seguente alla moglie: «Mi sembra molto ben... ho tante cose da raccontarti». Lo stesso Paruzzolo rivela a Mazzacurati di aver parlato con Orsoni, il quale si era detto «soddisfatto dell’esito dell’incontro con Baita». Il patron del Cvn fornisce la sua chiave di lettura: «Baita si è adattato ad una logica diversa...»
PORTO OFF-SHORE - Nel frattempo il patron del Cvn fissa un altro appuntamento importante: la sera successiva è a casa di Paolo Costa, assieme a Patrizio Cuccioletta, all’epoca presidente del Magistrato alle acque (che successivamente patteggerà due anni di reclusione per corruzione, dopo aver confessato di essere stato al soldo del Cvn, il soggetto sul quale avrebbe dovuto vigilare). Oggetto dell’incontro i particolari del progetto per il porto off-shore.
Al ritorno dalle ferie la questione dell’ospedale al mare torna alla ribalta: dai titoli dei giornali del 15 ottobre 2010 emerge che Orsoni ha dichiarato guerra a Est Capital, minacciando di mandare tutto all’aria e di rifare la gara per la vendita dell’area in quanto nessuna offerta è stata ancora perfezionata nonostante gli impegni. Mazzacurati chiama il sindaco e viene concordato un incontro. Nel frattempo il patron del Cvn sente Baita, il quale lo tranquillizza: «Ho parlato con Spaziante: è tutto rientrato».
OSPEDALE AL MARE - In realtà le tensioni sono ancora forti e una soluzione non ancora trovata, almeno da quanto trapela sulla stampa: il sindaco vuole certezza sui 40 milioni di euro che al Comune servono per salvare il bilancio. Il 5 novembre 2010 Mazzacurati va a far visita ad Orsoni, a casa, alle 8.30 del mattino e gli propone un nuovo incontro con Baita e Spaziante, che si svolgerà tre giorni più tardi, al solito «tavolo isolato» del Monaco. Mazzacurati tornerà a casa del sindaco, sempre di prima mattina, a fine novembre. Il 30 dicembre i progetti per l’ex ospedale al Mare vengono approvati dalla Conferenza dei servizi; un anno più tardi, a fine 2011, Ca’ Farsetti sigla l’accordo con Est Capital, ma nel giugno del 2012 quest’ultima si rifiuta di firmare il rogito contestando varie inadempienze al Comune. E l’affare salta definitivamente.
Nel frattempo, nel corso del 2011, gli incontri tra Orsoni e Mazzacurati sono frequenti: a pranzo al Monaco e sera a casa del sindaco nel mese di febbraio; altra visita serale a casa Orsoni in marzo; a Ca’ Farsetti in aprile. I rapporti sembrano idilliaci, tanto che Orsoni riceve da Mazzacurati anche un regalo: «Grazie per l’olio», gli dice a fine aprile. L’olio è probabilmente quello che il Cvn ha acquistato in quantità (20mila bottiglie) versando 260mila euro al figlio di Mazzacurati, Giuseppe, che lo produce. L’insanabile frattura tra sindaco e "patron" del Consorzio si verificherà più tardi, nell’estate del 2012, quando Orsoni si batterà per ottenere l’Arsenale per la città, "scippandolo" al Cvn. «È per questo che mi ha accusato falsamente di avermi versato finanziamenti illeciti», si difende Orsoni al processo.
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Ultimo aggiornamento: 15:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA