E fra i grillini adesso scatta la caccia a chi ha passato la notizia al Gazzettino

Sabato 3 Febbraio 2018 di Angela Pederiva
E fra i grillini adesso scatta la caccia a chi ha passato la notizia al Gazzettino
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Palpabile imbarazzo in privato, ostentata sicurezza in pubblico. È la linea decisa dal M5S, che al disagio di candidati ed attivisti che non si riconoscono nella macchina del fango, ha replicato con la caccia ai delatori della direttiva. Nel silenzio dei leader nazionali, i pentastellati del Veneto sono passati al contrattacco: «Il sistema ha paura del Movimento 5 Stelle ed è uscito allo scoperto per attaccarci con la sua arma più forte, quella della disinformazione. Il Gazzettino è il braccio armato di quel sistema».



Parlando di «fake news», i grillini hanno annunciato una «operazione trasparenza»: la divulgazione del resto della chat, cioè dei commenti seguiti all'invito del capo della comunicazione Ferdinando Garavello a tirare «fuori il peggio» e segnalare «nefandezze» e «foto imbarazzanti», inviato alle 9.40 di mercoledì 31 gennaio. I vertici non hanno mostrate quelle parole: anche rivolgendosi ai loro sostenitori in Rete, fra i quali serpeggiava l'accusa che la notizia fosse falsa, il partito si è limitato a definirlo un messaggio «scritto con i toni incisivi di una campagna elettorale». Piuttosto il Movimento ha preferito evidenziare gli interventi successivi, ricostruendoli così. Alle 10.35 Gloria Testoni, candidata a San Bonifacio, chiedeva: «Davvero si deve puntare a sputtanare l'avversario più che a enfatizzare il movimento?». Alle 10.43 Giovanni Endrizzi, ricandidato a Padova, rispondeva: «No». Alle 10.46 interveniva il capogruppo regionale Jacopo Berti: «Il concetto è che se hai un condannato, un personaggio sporco, è importante farcelo sapere. Se le altre liste hanno impresentabili all'interno è giusto che i cittadini lo sappiano»...
 
 
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