Gli industriali del Sud: «Zaia venga qui a confrontarsi sull'autonomia»

Sabato 19 Gennaio 2019 di Angela Pederiva
Gli industriali del Sud: «Zaia venga qui a confrontarsi sull'autonomia»
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«Sì, ho letto anch’io la lettera aperta di Luca Zaia: “Cari cittadini del Sud...”. E devo dire che ci ho trovato dentro delle cose un po’ provocatorie, che non posso accettare. Ma siccome il governatore scrive che l’autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna può essere “una grande opportunità” per tutti, saremo ben felici di invitarlo a Napoli e di ascoltarlo mentre ce lo spiega». A parlare è Vito Grassi, presidente di Confindustria Campania, associazione di categoria che ormai da tre mesi riflette sui negoziati in corso fra le tre Regioni e il Governo, ma non ci sta a passare per nemica del Nord, anzi.

Perché? «A ottobre abbiamo avviato una discussione non per opporci a qualcuno, ma per comprendere di cosa si stava parlando, un dovere che abbiamo come classe dirigente.
Ci avrebbe fatto più piacere che questo progetto di riforma per rendere più competitivo il territorio fosse partito da un confronto nazionale, ma tant’è, ragioniamo ugualmente sulla proposta che è stata posta sul tappeto da tre Regioni, che oltretutto come contributo al Pil del Paese stanno sicuramente più avanti delle altre. Siamo convinti che non ci sia nulla di irregolare o di incostituzionale nella loro richiesta di avere autonomia di gestione nel massimo numero di materie possibile. Ma altrettanto legittimamente noi facciamo il nostro lavoro di rappresentanza degli imprenditori, perché questo argomento tocca la vita nostra e quella delle future generazioni». Cos’è che vi preoccupa? «La legge 42/2009, che porta il nome di Roberto Calderoli, stabilì il principio dell’individuazione dei costi standard. Bene: non abbiamo nessuna remora a giocarci la partita dell’efficienza e a dimostrare che possiamo farcela anche noi. Ma quel principio è rimasto sulla carta di una legge vigente, così com’è ancora lettera morta la previsione di destinare al Sud il 34% della spesa per le infrastrutture materiali. Allora vorremmo capire di cosa si sta discutendo, senza per questo fare nessuna battaglia contro: da noi non avrete mai il “no a”, ma il “noi la vediamo così”». E allora come la vedete l’autonomia, annunciata in bozza per il 15 febbraio? «Questa data non dovrebbe essere una spada di Damocle... Comunque rispettiamo la pianificazione nazionale e contiamo di arrivare, entro la metà del mese prossimo, a una piattaforma di idee, che chiederemo di sottoscrivere dalle parti sociali di tutta Italia. Non sarà una posizione politica, né un appiattimento su posizioni strumentali, ma il libero pensiero di tutti quelli che vorranno condividerlo», In concreto? «All’interno di una cornice di unità nazionale, che per noi è la pre-condizione da non dover nemmeno discutere, pensiamo che vadano fissati parametri di costi standard univoci sul territorio nazionale, al netto di qualche coefficiente di compensazione per un numero limitato di situazioni particolari. Da parte sua lo Stato dovrà farsi garante dell’espletamento dei Livelli essenziali di prestazione e, laddove perdurassero sacche di inefficienza, di un intervento diretto per reprimerle. Non ci stiamo a passare per il Mezzogiorno assistenzialista che aspetta il Reddito di cittadinanza sul divano». Il vicepremier Matteo Salvini plaude all’apertura del dibattito sulla macroregione del Sud. «Ben venga. Così come concordiamo sull’avvio della discussione sull’autonomia pure per la Campania, anche se su questo il governatore Vincenzo De Luca ha il suo solito approccio: un anno fa annunciò un referendum, mentre ora accusa Veneto e Lombardia di muoversi in maniera incostituzionale...». Cos’è che non le è piaciuto della lettera di Zaia? «Non posso accettare l’accusa agli amministratori del Sud di temere l’assunzione di responsabilità, che invece è costante e molto pesante. E poi ho trovato feroce la critica sulla ripartenza nel Dopoguerra, come se il gap nelle infrastrutture fosse addebitabile solo all’incapacità degli amministratori locali, quando invece è anche il frutto di scelte strategiche nazionali che hanno favorito il Nord. Ma apprezziamo lo sforzo del governatore, per questo all’inizio della settimana prossima valuteremo di invitarlo da noi».
Ultimo aggiornamento: 06:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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