Lega in fermento: sotto accusa le scelte di Da Re e di Bitonci

Giovedì 1 Febbraio 2018 di Angela Pederiva
Lega in fermento: sotto accusa le scelte di Da Re e di Bitonci
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VENEZIA Dopo quarant'anni di contributi, oggi Gianantonio Da Re lascia il suo autolavaggio e va in pensione. «Vivo questo passaggio con un po' di malinconia confida ma vorrà dire che da adesso potrò fare il segretario nazionale della Liga Veneta a tempo pieno». Del resto il trevigiano ne avrà di lavoro da fare, ora che deve pensare a spruzzare l'acqua non più sulle macchine portate dai clienti bensì sui fuochi accesi dalle candidature, un incendio di veleni e malumori che in queste ore si sta furiosamente propagando da una provincia all'altra.

LE ESCLUSIONI
I più eclatanti sono i casi di Padova, Vicenza, Treviso e Venezia.  Al di là della formale obbedienza al partito, le rivelazioni (rigorosamente anonime) sono infatti incandescenti. Per quanto riguarda Padova, nel mirino non solo delle truppe ma anche di diversi colonnelli finisce l'ex sindaco e ricandidato parlamentare Massimo Bitonci, accusato di essersi accaparrato la maggioranza dei concorrenti, a scapito dell'ala vicina all'assessore regionale Roberto Marcato. Confessa al riguardo un big padovano: «Di campagne elettorali ne ho viste e fatte tante, ma una così perfida mai. Bisogna stare molto attenti, perché quando il clima si incattivisce, viene a mancare l'entusiasmo nella base, che per noi è tutto». Secondo i detrattori, Bitonci avrebbe definito le liste con l'avallo dello stesso Da Re, oltre che del vicesegretario federale Lorenzo Fontana, al quale il lider maximo Matteo Salvini avrebbe dato carta bianca per la gestione della partita in Veneto. 

 
 
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