I soliti auguri di buon anno
delle autostrade: nuovi aumenti

Venerdì 1 Gennaio 2016 di Alvise Fontanella
I soliti auguri di buon anno delle autostrade: nuovi aumenti
1
Gli aumenti dei pedaggi autostradali, in Italia, fanno parte integrante degli auguri di buon anno da parte di tutti i governi della Repubblica. E anche quest’anno la simpatica tradizione non è venuta meno, nonostante utili e dividendi consistenti distribuiti da alcune società autostradali ai propri azionisti, che mostrano una situazione finanziaria certo non bisognosa di aumenti di tariffe a spese degli utenti, già tra i più penalizzati in quest’angolo di Europa. Due ore prima di sedersi lietamente al cenone della Vigilia, i ministri competenti hanno firmato il decreto che concede gli aumenti - tutti ben superiori all’inflazione - richiesti dalle società concessionarie. Non a tutte, però. A incassare l’aumento scattato ieri a mezzanotte sono state soltanto sei concessionarie su 27. E una soltanto - Autostrade per l’Italia - gestisce tratte autostradali in Veneto e Friuli.
Ma non illudiamoci: anche le concessionarie che non sono state accontentate ieri lo saranno presto, molto presto. Il governo infatti non ha concesso gli aumenti richiesti alle società il cui Piano Economico Finanziario non è ancora stato formalmente approvato, cioè non ha ancora ricevuto i timbri necessari dai ministeri competenti. Un cavillo, contro il quale già si scaglia l’Aiscat, l’associazione tra le società concessionarie, che protesta per la decisione del governo di non concedere gli aumenti «contrattualmente previsti» nonostante il «riconosciuto impegno del settore autostradale italiano». Non preoccupatevi, anche le società escluse dal decreto della Vigilia non moriranno di fame. Il Pef sarà approvato entro breve - per Autovie Venete entro febbraio - e quindi gli aumenti scatteranno quasi certamente a primavera.
L’aumento concesso ad Autostrade per l’Italia è dell’1,09 per cento, che si applica sulle tratte autostradali gestite da questa società in Veneto e in Friuli: la A27 Venezia-Belluno, la A13 Padova-Bologna, e la A23 Udine-Tarvisio. Sul sito della società concessionaria non sono ancora disponibili i nuovi pedaggi casello per casello: le tariffe sono ancora quelle in vigore l’anno scorso.
Nessun aumento per ora per le altre società autostradali, e in particolare per Autovie Venete, che gestisce la Venezia-Trieste e la Conegliano-Portogruaro, né per la Cav (Venezia-Padova e Passante di Mestre) né per l’Autobrennero (Modena-Brennero) nè per la Brescia-Padova.
La decisione del ministero dei trasporti di non concedere gli aumenti alle società il cui Pef non sia stato già formalmente approvato penalizza soprattutto Autovie Venete, che ha in corso gli importanti investimenti per la terza corsia sulla Venezia-Trieste e che aveva presentato il Pef con largo anticipo, già ad agosto 2015, e l’aumento previsto dell’1,5% non è scattato solo per lentezze e macchinosità della procedura burocratica di approvazione del piano a livello romano.
A livello italiano, l’aumento dell’1,09 per cento concesso ad Autostrade per l’Italia si applica sulla A1, l’Autostrada del Sole, ma va peggio a chi percorre la Torino-Milano, la cui concenssionaria ha spuntato l’aumento record del 6,5%, e a chi usa la Roma-L’Aquila, aumentata del 3,45%. Resta aperta la questione degli sconti ai pendolari introdotti dal ministro Lupi, per i quali il Ministero si limita pudicamente a «proporre» la proroga a tutto il 2016, ma è in corso la trattativa con le società autostradali, che pretendono il "recupero" degli sconti d’altra parte promesso dal governo e mai attuato. E si tratta di sconti miserabili: il 20 per cento in meno fino a 50 Km di percorso fatto almeno 20 volte al mese. Nei Paesi europei che confinano con Veneto e Friuli, vige il sistema della "vignette" che permette ai pendolari e agli utilizzatori non occasionali della rete autostradale di abbassare i costi di dieci volte rispetto al sistema italiano, nel quale l’autostrada resta l’unico servizio nel settore dei trasporti in cui gli utilizzatori abituali non usufruiscano di tariffe in "abbonamento" o comunque molto più convenienti rispetto all’utente occasionale.
 
Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci