​Valdegamberi: «La vera casta? I magistrati contabili, ora mostrino i loro rimborsi»

Sabato 8 Aprile 2017 di Alda Vanzan
La corte dei Conti
14
Lo scontro è frontale: «Corte dei conti o Corte degli sprechi?». Il giudizio sui magistrati contabili è una rasoiata: «Una casta di giudici strapagati, con lauti rimborsi e benefit, che non devono rispondere a nessuno perché si ritengono sopra la legge». E ancora: «Vorrei tanto poter verificare le loro spese. E auspicherei che loro stessi dimostrassero altrettanta trasparenza rispetto a quella che viene richiesta agli amministratori regionali».

Tutto questo scrive Stefano Valdegamberi, consigliere regionale eletto nella Lista Zaia e da poco passato nel gruppo Misto, all'indomani della condanna da parte della Corte dei conti a risarcire di tasca propria alla Regione 7.200 euro. La somma riguarda le spese sostenute nella precedente legislatura, quando Valdegamberi era capogruppo dell'Udc e si riferiscono al 2012, l'anno in cui i magistrati contabili iniziarono a fare le pulci ai rendiconti dei gruppi consiliari. Quella volta le contestazioni non risparmiarono nessun gruppo, ma solo Valdegamberi, convinto della legittimità delle spese sostenute, si rifiutò di patteggiare e di restituire i fondi al consiglio: «Tanti gruppi l'hanno fatto, io no. Mi contestarono 95mila euro, la condanna adesso è di 7.200 euro, soldi spesi anche per i francobolli dei convegni, vi rendete conto? Vorrei fare appello, ma spenderei di più in avvocati». L'ira di Valdegamberi è condensata in una nota diffusa ieri mattina che attacca frontalmente i magistrati contabili: accuse e denunce che il consigliere regionale ha avuto il coraggio di mettere per iscritto, ma che a Palazzo Ferro Fini, pur in silenzio, sono unanimemente condivise. Perché i controlli sulle spese dei gruppi consiliari in Veneto in tutti questi anni non hanno sortito alcuno scandalo, non ci sono state né mutande verdi né spese pazze. Però, di anno in anno, le contestazioni continuano: una volta tocca ai convegni, un'altra volta agli studi, un'altra alle consulenze. Tant'è che, per non ricevere contestazioni, ci sono ancor oggi gruppi consiliari che non hanno aperto il conto corrente rifiutando di fatto le risorse economiche loro destinate.
Purché singolare, dal Ferro Fini è emersa la richiesta che sia la stessa Corte dei conti a dire in anticipo quali spese sono consentite. E siccome a Venezia non sono arrivate risposte, adesso si è mossa la Conferenza nazionale delle assemblee legislative regionali. Ne ha dato notizia ieri, da Roma, il presidente del Ferro Fini, Roberto Ciambetti: «Come Conferenza delle assemblee legislative abbiamo deciso di presentare alle Sezioni riunite della Corte dei conti una griglia di spese per sapere se possono essere ritenute ammissibili».
Valdegamberi, nel frattempo, va all'attacco. Dice che «la ricerca maniacale da parte della Corte dei conti del Veneto di presunti reati o violazioni di legge da parte degli amministratori regionali sta portando a sprecare risorse pubbliche più di quanto riesca ad incassarne». Parla di «azione ricattatoria' nei confronti dei consiglieri della Regione Veneto», auspicando un intervento del presidente della Repubblica. Poi accusa: «Noi dobbiamo difenderci da ingiuste accuse con i soldi nostri, mentre questi signori usano i soldi dei contribuenti e non rispondono mai dei propri errori».
Ultimo aggiornamento: 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci