L'amarezza di Galan: «La mia villa presa con i soldi della liquidazione»

Sabato 2 Giugno 2018 di Marco Aldighieri
L'amarezza di Galan: «La mia villa presa con i soldi della liquidazione»
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PADOVA - Completo beige, camicia azzurra, ieri mattina alle 9 l'ex doge Giancarlo Galan si è presentato in tribunale a Padova. Accompagnato dalla sua fedelissima amica Regina Bertipaglia, l'ex consigliera regionale forzista, è stato chiamato a testimoniare per l'accusa al processo dell'ex maresciallo dei carabinieri Franco Cappadona. L'ex carabiniere deve rispondere dei reati di favoreggiamento personale, rivelazione e utilizzo di segreti d'ufficio in concorso con l'ex portaborse dell'allora governatore trevigiano Carlo Bernini, il settantenne Franco Ferlin, figura di spicco della politica veneta dei primi anni Novanta. Tra gli informati ci sarebbe stato anche Giancarlo Galan, che avrebbe avvisato attraverso l'amica Bertipaglia di una serie di indagini, quelle sul Mose, in merito al sequestro di villa Rodella.



L'ex dimora di Galan a Cinto Euganeo. E Galan, prima di entrare in aula attorniato da fotografi e giornalisti, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. «Lo scandalo Mose? Mi hanno fatto una enorme porcata. Ho avuto una liquidazione milionaria da Publitalia. Non avevo certo bisogno di soldi. L'ultima mia dichiarazione dei redditi è stata di 461 milioni di lire, ed era il 1993. Poi ho preso un miliardo di lire di liquidazione. Non ero un povero cane. È chiaro che potevo permettermi villa Rodella e anche ristrutturarla. I soldi non mi sono mai mancati»...
 
 
Ultimo aggiornamento: 14:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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