«Giù le mani dalla Marmolada»: bufera su quel confine spostato

Sabato 7 Luglio 2018 di Dario Fontanive
«Giù le mani dalla Marmolada»: bufera su quel confine spostato
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ROCCA PIETORE - «Qualsiasi confinazione nuova che sia stata fatta della Marmolada, noi la consideriamo non corretta». Taglia subito la testa al toro il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin, dopo il nuovo atto relativo ai confini della Marmolada tra Veneto e Trentino. A innescare la nuova polemica, era stato lo scorso gennaio il Comune di Canazei disconoscendo il patto Galan-Dellai del 2002, quello della pace tra Veneto e Trentino, mettendo in movimento l'Agenzia del Territorio di Roma. Che ha agito senza interpellare le parti coinvolte nell'annosa disputa: Regione Veneto, Provincia di Trento, Comune di Rocca Pietore e Comune di Canazei.

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«Il 24 maggio l'Agenzia ha emesso un decreto tracciando una confinazione del tutto nuova della Marmolada, ma in maniera unilaterale e senza averla condivisa tra le parti interessate che esula sia dalle sentenze vecchie del 1998 e precedenti, sia dal protocollo d'intenza Dellai-Galan. Il momento scelto per emettere il decreto secondo me era sbagliatissimo in quanto in quei giorni si stava cercando di formare il nuovo Governo. Inoltre, l'atto arriva dopo che un anno fa, in un incontro avvenuto un anno e mezzo fa proprio a Roma con la stessa Agenzia del Territorio, si era deciso di lasciare tutto in stand-by anche perché ci sono delle cause in corso. Infatti Regione Veneto, Provincia di Trento, Comuni di Rocca e Canazei sono in causa su più fronti, e quindi mi sembrava giusto che si tenesse conto anche di questo elemento non trascurabile». 
LA CONTRARIETÀLa cosa più singolare è che la nuova tracciatura del confine non è stata fatta visionare a Rocca Pietore, anche se è risaputo che le aree dove sono state costruite le due stazioni funiviarie a monte della Marmolada (Serauta e Punta Rocca) sono rimaste assegnate territorialmente al Veneto. Altrimenti c'era il rischio che la funivia si trovasse con la partenza in territorio veneto e l'arrivo in territorio trentino. «Almeno la funivia si trova in territorio bellunese - si consola il sindaco De Bernardin - ma resto esterrefatto nel sapere che l'Agenzia non si sia degnata di comunicare nulla ai due Comuni interessati, e abbia comunicato tutto solo alla Provincia di Trento, e solo per conoscenza alla Regione Veneto. Penso farcelo sapere era il minimo. Quindi al momento non ho strumenti per poter commentare come questa confinazione sia stata fatta, che criteri siano stati adottati e se siano favore o penalizzanti per il mio Comune».
IL RIASSUNTOUna diatriba confinaria lunga decenni quella della Marmolada, che si protrasse per decenni, attraverso la firma del Decreto presidenziale firmato nel 1982 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che dava ragione alla tesi Trentina. Nel 1998 arrivò poi il verdetto definitivo del Consiglio di Stato che sposava la tesi trentina confinaria portando il confine sullo spartiacque della Regina. L'ascia di guerra venne sotterrata nel 2002 quando il Governatore del Veneto Giancarlo Galan e il presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, proprio sulla Marmolada trovarono un'intesa sottoscrivendo un accordo che creava i presupposti per uno sviluppo sostenibile della Marmolada a beneficio delle comunità che vi gravitavano attorno. Nei mesi scorsi l'accordo venne rimesso in discussione dal Comune di Canazei, per favorire i progetti di nuovi impianti sciistici e funiviari per un collegamento tra Porta Vescovo e la Marmolada attraverso il Passo Fedaia.
Dario Fontanive 

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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