Banche, il testo finale: Roma e Milano in lizza per la procura speciale. Non c'è intesa sulle responsabilità

Giovedì 28 Dicembre 2017 di Rosario Dimito e Sara Menafra
Banche, il testo finale: Roma e Milano in lizza per la procura speciale. Non c'è intesa sulle responsabilità
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D'accordo sugli interventi legislativi da proporre al parlamento del futuro, divisi, almeno in tre parti, su tutto il resto. Si chiuderanno così, molto probabilmente i lavori della commissione d'inchiesta sulle banche. Ieri, l'ultima riunione del 2017 del comitato di presidenza ha fissato le scadenze e i punti della «pars construens» che dovrebbe ottenere l'unanimità. Il lavoro dovrà essere ultimato entro il 27 gennaio. «Il clima è stato positivo e speriamo in bene perché credo che davanti a tanti risparmiatori in condizioni di difficoltà, avere un documento che abbia almeno un impianto di soluzione e proposte unitarie sia positivo. Vediamo se ci riusciamo», ha detto il presidente Pierferdinando Casini alla fine della riunione, spiegando la sua strategia per un testo condiviso.

Il prossimo appuntamento dell'Ufficio di presidenza sarà tra l'8 e il 10 gennaio e in quell'occasione verrà proposta una bozza di relazione. Sulla bozza, su proposta del vicepresidente Renato Brunetta, l'editor dovrebbe essere Domenico Cacopardo, ex Ragioneria dello Stato. «La prima esigenza è quella di dare una risposta al mezzo milione di famiglie truffate, imbrogliate dalle loro banche, questo è il nostro primo obiettivo», ha detto Brunetta. «Sono fiducioso che potremo giungere ad un documento unanime, quantomeno sui punti più importanti toccati dalla Commissione» commenta l'altro vicepresidente Mauro Marino. «È doveroso sia nei confronti dei risparmiatori truffati, che come risposta a tutti coloro i quali hanno accusato il nostro lavoro di inutilità». L'allusione abbastanza evidente è all'ex ministro Giulio Tremonti che ha parlato di «pagliacciata».
 
I PUNTI DI SINTONIA
Sei i punti di intervento che saranno proposti nel testo finale: il riconoscimento di una procura «prevalente», specializzata in reati finanziari, che si occupi delle eventuali violazioni. Non una super procura, dunque, ma una valorizzazione degli uffici più specializzati, che dovranno creare un pool apposito (la scelta, ovviamente, cadrà su Roma, Milano o entrambe); riordino delle norme finanziarie; leggi più stringenti contro le cosiddette porte girevoli «per cui funzionari della Banca d'Italia vanno a fare i consulenti delle banche, ministri, ex ministri, direttori generali del Tesoro vanno a fare i vicepresidenti di grandi banche internazionali con cui avevano avuto a che fare durante il loro periodo al Tesoro», ha spiegato Brunetta; revisione, con l'inserimento di sanzioni, delle norme del Testo unico della finanza che obbliga le banche a informare i clienti su tutte le comunicazioni ricevute da Bankitalia e Consob in relazione ai prodotti finanziari offerti (come invece non è accaduto nel corso di questi anni di crollo di alcuni istituti); task force di controllo sull'emissione di derivati presso il ministero dell'economia, ma con un ruolo diretto della presidenza del consiglio. Infine Marino ha evidenziato la necessità di intervenire per rivitalizzare il mercato dei crediti deteriorati: nel corso delle 47 audizioni se n'è parlato più volte, spesso durante le 40 secretazioni dei lavori. Sintomatiche le domande poste a Pier Carlo Padoan sui criteri di formazione dei prezzi per la vendita degli «npl» di Mps ma anche sulle ragioni dell'esclusione di un'asta competitiva sempre sui 26 miliardi di sofferenze senesi. Un intervento che aiutasse a far ripartire il mercato di questi crediti, dicono i commissari, aiuterebbe l'intero sistema bancario.

LE DIVISIONI
Se sulle proposte a tutela dei risparmiatori, almeno in senso generale, la commissione è unita, è la valutazione politica che dividerà i partecipanti. La relazione della Commissione d'inchiesta sulle banche, quindi, «avrà una parte comune e condivisa, e alcune parti differenziate», ha precisato il senatore Andrea Augello di Idea. E in quest'ottica in appendice alla relazione finale, fanno sapere dalla Commissione, dovrebbe esserci quindi «un documento per cercare di scorporare ciò che divide».
Ultimo aggiornamento: 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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