Precipitano nella scalata di Cima
Santer: morti due giovani climber

Venerdì 2 Settembre 2016
Le due vittime
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BOLZANO - Sono stati trovati morti due giovani climber altoatesini, un uomo e una donna, che ieri non avevano fatto rientro da Cima Santner, un enorme sperone di roccia di 2.414 metri che sovrasta l'abitato di Siusi. Le ricerche erano iniziate ancora di notte, la parete è stata illuminata da valle con dei potenti fari, ma degli alpinisti non è stata trovata traccia. Alle prime luci dell'alba, si è messo in volo l'elisoccorso Pelikan 1 che ha individuato e recuperato le due salme. I due rocciatori con ogni probabilità sono precipitati durante la scalata lungo una via considerata impegnativa.
Le due vittime sono Andreas Kopfsguter, 25 anni di Villabassa in val Pusteria, e Helene Hofer, 27 anni di Bressanone. I due stavano percorrendo la via Pepi Schmuck, quando sono precipitati per quasi 300 metri, morendo sul colpo. Sul posto sono intervenuti il soccorso alpino di Siusi e i carabinieri di Ortisei.
La causa sarebbe stato il cedimento di un chiodo: il primo della cordata probabilmente è scivolato e la sicura non ha retto il colpo, causando così anche la caduta del secondo alpinista. Sulle Dolomiti il rischio del cedimento dei chiodi è relativamente alto a causa della roccia piuttosto friabile. I climber preferiscono perciò, dove possibile, chiodi fissi, che sono però rari soprattutto sulle vie impegnative, come quella denominata «Pepi Schmuck». I due alpinisti sono precipitati per alcune centinaia di metri, fino quasi alla base della parete, morendo sul colpo. «Abbiamo trovato le salme nel primo quarto della parete, circa 100 metri sopra l'attacco», racconta Felix Karbon, capo del soccorso alpino di Siusi. Sopratutto il ragazzo, Andreas Kopfsguter, era considerato un alpinista molto esperto, con un palmares di scalate impegnative in Italia e all'estero.

È il secondo lutto per la famiglia Kopfsguter di Villabassa, che in queste ore piange la morte di Andreas. A marzo suo fratello Christian, di 21 anni, perse la vita sotto la maxi-valanga di Monte Nevoso, sopra Riva di Tures.

Furono sei le vittime della slavina, la più grave disgrazia sulle montagne altoatesine degli ultimi 40 anni.
 
 

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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