Cariverona: occhio puntato
su Veneto Banca e Pop di Vicenza

Venerdì 12 Febbraio 2016 di Maurizio Crema
Alessandro Mazzucco
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Fondazione Cariverona: Alessandro Mazzucco, 72 anni, cardiochirurgo ed ex rettore dell'Università di Verona, è il nuovo presidente. Ma Paolo Biasi non esce di scena. Anzi. Dopo 22 di regno, l’ingegnere rimane alla guida della società che gestisce il cospicuo patrimonio immobiliare dell’ente veronese, primo azionista italiano di Unicredit col 3,5%. In secondo luogo viene confermato vice presidente vicario Giovanni Sala, avvocato e uomo molto vicino proprio a Biasi (che proporrà anche il nuovo direttore della Fondazione), del quale ha condiviso strategie e mosse negli ultimi anni. L’altro vicepresidente è a sorpresa il vicentino Dario Semenzato (già sindaco della Fondazione a fine anni Duemila, stop al medico Vincenzo Riboni). In cda sono stati riconfermati anche Giampaolo Giampaoli (in rappresentanza di Ancona), Giovanni Maccagnani (uomo molto vicino al sindaco di Verona Flavio Tosi) e Silvano Pedrollo, imprenditore e padre del presidente di Confindustria Verona Giulio. Nuovi ingressi: Giovanna Perdonà (figlia dell’ex deputato Dc, Valentino che fu firmatario della legge che istituì l’università di Verona, sarebbe stata voluta personalmente da Paolo Biasi per garantire il rispetto delle nuove norme sulle “quote rosa” ai vertici degli enti economici) e il bellunese Renzo Poloni, presidente della Fondazione Teatri delle Dolomiti.

Le nomine sono state ufficializzate all’unanimità dalla riunione del consiglio generale, dopo che in mattinata si era svolto, nell’ufficio del sindaco di Verona Flavio Tosi, un ultimo vertice tra il presidente uscente, Paolo Biasi, lo stesso Mazzucco ed il primo cittadino. La scelta sarebbe caduta sull’ex rettore per 10 anni dell’università veronese che avrebbe battuto sul filo di lana l’ex presidente dell’aeroporto Catullo di Verona Fulvio Cavalleri.
«Tutti i nominati odierni sono espressione delle diverse realtà territoriali e di specifiche professionalità nei vari settori di intervento della Fondazione - spiega una nota della fondazione -. Ciò favorirà una rafforzata attenzione alle esigenze dei territori e delle comunità locali in un dialogo continuo con le istituzioni e gli enti».
In una prossima riunione il nuovo cda dovrà nominare il direttore generale sulla base delle proposte che presenterà il presidente Paolo Biasi che aveva ricevuto un mandato in proposito. Resta in pole position il nome di Giacomo Marino.

Sulle strategie per ora si conferma l'attenzione per il processo di aggregazioni tra banche Popolari. L'interesse cade in prima battuta sul Banco Popolare (di cui è già socia con una piccola partecipazione), in procinto di fondersi con Bpm, e per le altre popolari del Nordest, la Vicenza e Veneto Banca, entrambe pronte ad aumenti di capitale impegnativi (1,5 miliardi per la prima e 1 miliardo per la seconda) e alla quotazione in Borsa. Se ne occuperanno in particolare in questi ruoli erano già impegnati due consiglieri Giovanni Maccagnani e Silvano Pedrollo. Il sindaco di Verona Flavio Tosi si è speso già per questo progetto e Fondazione Cariverona potrebbe essere interessata a entrare nelle squadre di comando delle banche per favorirne l’aggregazione. Il capitale "libero" c’è e si aggira sui 200 milioni.

Ultimo avviso ai naviganti del credito: la discesa delle quotazioni in Borsa del titolo Unicredit fanno venir meno l'obbligo per Fondazione Cariverona di alleggerire la propria quota nella banca del 3,5%. Agli attuali valori di Borsa la partecipazione del gruppo bancario vale infatti meno di un terzo del patrimonio dell'ente Scaligero, che si trova così a rispettare la soglia imposta dall'autoriforma delle fondazioni.
Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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