Buono-libri, basta l'autocertificazione
dei genitori stranieri: controllo dei Comuni

Giovedì 25 Ottobre 2018 di Raffaella Ianuale
foto repertorio
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VENEZIA - È sufficiente l'autocertificazione per poter usufruire del buono-libri. In un secondo momento scatteranno i controlli a carico dei Comuni. A stabilirlo una circolare della Regione Veneto inviata a tutti gli enti locali che sono gli erogatori del contributo. L'intento è di placare il polverone sollevato all'indomani della decisione della Regione di voler avere la documentazione che attestasse che le famiglie straniere non avevano proprietà o redditi nella terra d'origine prima di accedere al buono che consente ai figli di usufruire gratuitamente dei libri per l'anno scolastico 2018-2019.

«Abbiamo fatto una circolare su una cosa che abbiamo sempre sostenuto e che alcuni Comuni, penso a quello di Padova, hanno cavalcato con una politica strumentale - spiega l'assessore veneto all'istruzione Elena Donazzan - abbiamo solo applicato quanto prevede la legge. Italiani e stranieri devono entrambi rispettare la normativa, per noi non esistono cittadini apolidi». Una circolare, quindi, che imprime su un testo scritto quanto aveva già pubblicamente detto il governatore Luca Zaia all'incontro con il ministro alla Pubblica Istruzione Marco Bussetti a Venezia per firmare il protocollo sull'insegnamento della cultura veneta nelle scuole del territorio. Ma dalle fila dell'opposizione già si parla della necessità di riaprire i bandi per poter far partecipare anche coloro che avevano desistito perché impossibilitati a dimostrare la propria situazione patrimoniale.

I CONTROLLI La circolare della Regione, i cui contenuti sono stati condivisi dall'Anci, richiama quanto stabilito dalla legge regionale 2 del 7 febbraio 2018 che prevede la possibilità, per i cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione Europea, di utilizzare autocertificazioni o dichiarazioni sostitutive. Quindi al momento della richiesta del bonus basterà dichiarare di avere un Isee che consente di poter usufruire del contributo pubblico. Nessuna documentazione dovrà essere esibita nè alla presentazione della domanda, nè in un secondo momento. Da aprile del 2019, stabilisce la circolare, scatteranno però i controlli e saranno a carico dei Comuni. «Queste verifiche spettano all'ente erogatore, lo stabilisce la legge - precisa Donazzan - quindi a campione si contatterà l'ambasciata e si chiederà di controllare la situazione patrimoniale del cittadino straniero che gode del buono-libri. Spetterà poi all'ambasciata fornire la documentazione o dire che non è possibile darla perché inesistente. Tutti i Comuni dovranno fare questi controlli a campione e noi come Regione interverremo laddove non venissero eseguiti». In caso si accertassero false dichiarazioni non solo decade il beneficio, ma chi ha detto il falso verrà perseguito penalmente o in via amministrativa.

LE OPPOSIZIONI «Con la circolare il dietrofront della giunta Zaia viene finalmente formalizzato, avevamo ragione noi e la consideriamo una vittoria» dice Piero Ruzzanti, consigliere regionale di Libero e Uguali che sul tema aveva fatto due interrogazioni alla giunta leghista. «Avevamo ragione a sollevare il caso - per Francesca Zottis, consigliera del Partito Democratico e vicepresidente della sesta commissione consiliare - è stata evitata una discriminazione sulla pelle dei deboli e tolta alle amministrazioni locali una pesante incombenza: la bocciatura delle domande non può essere preventiva». Entrambi i consiglieri chiedono ora la riapertura del bando «per dare la possibilità di rientrare a chi non ha presentato domanda scoraggiato dai certificati che venivano richiesti».
 

Ultimo aggiornamento: 13:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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