Banche, pressing su Atlante. Servono al massimo 6,4 miliardi

Mercoledì 5 Aprile 2017 di Maurizio Crema
Il presidente di BpVi Gianni Mion
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VENEZIA - Popolari venete, si lavora per far restare il fondo Atlante in maggioranza. Gli spiragli alla fusione che arrivano dalle autorità europee (Commissione e Bce) passano probabilmente anche da un aumento di capitale che manterrebbe la maggioranza in mani private. Una mossa che stopperebbe contestazioni su presunti aiuti di Stato e renderebbe la nuova banca del Triveneto più appetibile per famiglie e imprese del Nordest, notoriamente non proprio amanti delle partecipazioni pubbliche. Ed è partito un forcing su Atlante e i suoi soci per investire ancora sulle Popolari.
Il fabbisogno di capitale deciso dalla Bce si aggira al massimo sui 6,4 miliardi, 3,3 miliardi per Vicenza e 3,1 miliardi per Veneto Banca (ma potrebbe servire anche meno). Questo per ritornare a rispettare i parametri anche nello scenario avverso e ottenere l'autorizzazione all'emissione di bond per ulteriori 3,6 miliardi (2,2 per Vicenza e 1,4 per Veneto Banca) garantiti dallo Stato. Sulla base dei coefficienti patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2016 le due banche per la Bce risultano solventi. Il confronto riguarda dunque ora il ministero del Tesoro e la Commissione europea. Dopo il successo dell'offerta di transazione, operazione accolta con soddisfazione dalla Bce, far rimanere Atlante in maggioranza sarebbe decisivo. Uno schema sul futuro aumento per raggiungere questo obiettivo sarebbe già stato tracciato: 1,2 miliardi arriverebbero dalla conversione dei bond subordinati in mano agli istituzionali, fino a 1,7 da Atlante, 3 dallo Stato. Se poi il fabbisogno fosse più basso allora Atlante potrebbe impegnarsi solo per 1 miliardo rimanendo sempre in maggioranza (ha già versato 3,5 miliardi).
Su questo piano il governo si starebbe muovendo con molta decisione sia in sede europea che in Italia nei confronti dei soci di Atlante.
Nel frattempo il fronte operativo vede Popolare Vicenza collocare il 6% circa di Cattolica Assicurazioni. In vendita sono state poste 10,5 milioni di azioni Cattolica a un prezzo compreso tra 7,15 e 7,25 euro ad azione (ieri in Borsa era a 7,49). Il collocamento, curato da Equita Sim e riservato a investitori istituzionali. Vicenza è il primo azionista di Cattolica con una quota del 15%. Cattolica Assicurazione dal canto suo, stante la grave incertezza del quadro emerso dal bilancio 2016 di Popolare Vicenza e ai fini di chiarezza e di trasparenza, ha deliberato di esercitare il diritto di vendita a BpVi delle partecipazioni detenute nel capitale sociale di Berica Vita, Cattolica Life e ABC Assicura secondo quanto previsto dagli accordi di partnership a suo tempo stipulati. Il valore della put è pari a 186,1 milioni. «La nostra è una decisione di mercato, ci servono nuove risorse, ma i rapporti con Cattolica rimangono costanti e amichevoli, siamo pronti a collaborazioni future - commenta il presidente di BpVi Gianni Mion - ricordo che in passato, quando Cattolica ha avuto problemi, Vicenza ha investito decisamente».
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Ultimo aggiornamento: 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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