Autonomia, l'asse Lega-M5s convince anche i dem. Consensi al 52%

Mercoledì 19 Dicembre 2018 di Angela Pederiva
Autonomia, l'asse Lega-M5s convince anche i dem. Consensi al 52%
Aumenta l'importanza di avere un Paese federalista, soprattutto per leghisti e pentastellati; ma anche i dem sono d'accordo con l'asse gialloverde, se si tratta di dare l'autonomia alle Regioni. In estrema sintesi, sono questi i risultati del sondaggio condotto dall'istituto di ricerca Swg, su un campione rappresentativo nazionale di mille elettori. Dati che in Veneto non placano però lo scontro fra Lega e Movimento 5 Stelle.
Quattro le domande poste dagli analisti. La prima: «Quanto è importante oggi che l'Italia diventi un Paese federale, in cui il potere sia meno centralizzato?». La quota maggioritaria degli intervistati ha risposto «molto»: il giudizio vale infatti per il 46%, contro il 39% di un anno fa. Guardando alle simpatie politiche, il federalismo piace in particolare a leghisti (70%) e pentastellati (59%), più che al resto del centrodestra (50%) e soprattutto ai dem (29%), fra i quali non a caso la percentuale di «poco» e «per niente» sale al 57.
Quesito numero due: «Secondo lei le Regioni dovrebbero avere più o meno poteri rispetto a quelli attuali?». Per il 52% del campione, contro il 48% del 2017, gli enti regionali dovrebbero averne «molti» di più. «L'autonomia regionalista mette d'accordo Lega, M5s e Pd», sottolineano i ricercatori di Swg, dal momento che a crederci sono il 61% dei leghisti, il 51% dei pentastellati e il 52% dei dem.
Terzo tema: «Il federalismo fiscale prevede che la gran parte della ricchezza rimanga nella regione che la produce». D'accordo con questo sistema si dice la netta maggioranza del campione, anche se negli ultimi anni la quota risulta complessivamente in calo: 63% nel 2018, meno del 65% rilevato nel 2016, del 70% nel 2014 e del 66% nel 2010.
Quarto interrogativo: «Se dovesse votare oggi, a quale partito darebbe il suo voto?». Secondo gli esiti di Swg, la trattativa con Bruxelles premia le forze di Governo: alla data del 17 dicembre l'area pentaleghista raccoglie il 59,5% dei consensi (somma del 33% del Carroccio e del 26,5% del M5s), contro il 58,2% di una settimana prima e del 50,1% del 4 marzo, data rispetto a cui i leghisti però quasi raddoppiano i consensi, mentre i pentastellati calano di sei punti. Al contrario il Partito Democratico scende in sette giorni dal 17,5% al 16,8%.
LE REAZIONI
Benché alleati a Roma, tuttavia, M5 s e Lega rimangono feroci avversari in Veneto. Il gruppo regionale pentastellato affida il suo commento ad una pepata nota: «Il sondaggio conferma che gli italiani hanno fatto proprio il messaggio che il Movimento 5 Stelle porta avanti fin dalla sua nascita: è indispensabile, oggi più che mai, una revisione dell'assetto fiscale del Paese. Esattamente quello che la Lega promette da decenni, ma che non ha mai avuto intenzione di attuare realmente. Tutto ciò si potrà ottenere solamente con il Movimento 5 Stelle al Governo. Agli italiani piace il concetto della decentralizzazione, che è fondamentale dal punto di vista della partecipazione attiva dei cittadini». Parole che, alludendo ad un possibile futuro in solitaria, non sono comunque meno pungenti di quelle usate da Nicola Finco, capogruppo leghista in Consiglio regionale: «Prendiamo atto che federalismo e autonomia, un tempo concetti-tabù per molti, oggi sono diventati un patrimonio condiviso da tutti. Bene, ma allora i 5 Stelle devono essere coerenti e sbloccare a livello nazionale lo stallo sull'autonomia. È di quella che i cittadini mi chiedono quando mi fermano per strada, mica della Finanziaria o di altro. I grillini devono assumersi le loro responsabilità». Estraneo al botta e risposta governativo è il Pd, che nel sondaggio mostra risultati contrastanti. «Lo scarso apprezzamento dem per il federalismo spiega il capogruppo Stefano Fracasso è dovuto allo svuotamento di significato di quella parola. Invece per l'autonomia, tema al centro del dibattito politico, i nostri numeri in linea con quelli dei due partiti di maggioranza. Non a caso ho personalmente fatto entrare la questione nel programma elettorale del candidato segretario Maurizio Martina. Ora però Lega e M5s devono smettere di fare i separati in casa e approvare un'intesa che affonda le sue radici nel centrosinistra».
Angela Pederiva
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Ultimo aggiornamento: 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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