Autostrade, il mistero dei bandi di Cav. Scontro al vertice della società

Mercoledì 7 Giugno 2017 di Alda Vanzan
Luisa Serato, presidente di Cav
1
VENEZIA - Quante domande di dipendenti interni e di esterni sono arrivate a Villabona per l'assunzione di quattro figure dirigenziali? Luisa Serato, presidente di Cav, allarga le braccia: «Non ne ho la minima idea». Ma i quattro bandi scaduti alle 23.59 di lunedì 5 giugno non dovevano essere ritirati, stando alla mozione presentata dalla Lega in consiglio regionale che chiedeva la sospensione di ingaggio di «costose figure professionali»? «Chiedete all'amministratore delegato Michele Adiletta, la competenza è sua. Io gli avevo suggerito di ritirare i bandi alla luce di quella mozione, ma i bandi sono rimasti lì».

È l'ultima puntata dello scontro che agita i piani alti di Cav, la società che gestisce il Passante di Mestre ed è partecipata al 50% dalla Regione Veneto e dal 50% da Anas. Una guerra tra presidente (di nomina regionale) e ad (di nomina Anas) che è approdata pure nei palazzi della politica veneta e che continua ad arricchirsi di nuovi capitoli. Dopo la vicenda dell'auto blu usata per andare al Redentore, adesso spunta la lettera con cui Serato un anno fa diceva che Cav non era tenuta al contenimento dei costi sul personale, cioè l'esatto contrario di quanto va sostenendo oggi contro certe scelte dell'amministratore delegato. O come i colpi di spugna che nel ponte della festa della Repubblica hanno improvvisamente tolto dal sito Internet di Cav i compensi degli attuali quattro dirigenti.
 
I BANDI - La domanda sul reclutamento di quattro nuove figure dirigenziali rimane: in quanti hanno fatto domanda? Se la presidente Serato dice di non saperlo (e a questo punto vien da chiedersi come possa funzionare una società a partecipazione pubblica se i vertici non si parlano), l'ad Michele Adiletta, raggiunto telefonicamente, dice di non voler dire niente: «Parlo solo in consiglio di amministrazione e in azienda, non rilascio interviste». In realtà Adiletta non ne ha parlato neanche in Cda: nell'ultima seduta, lo scorso 25 maggio, quando si è giunti alle varie ed eventuali e la presidente Serato ha iniziato ad affrontare il tema, si è alzato ed è uscito. E siccome su 5 componenti erano in 3 (Serato, Adiletta e Federica Ribechi, assente Alessandro Maggioni), il numero legale è caduto.

PALAZZO BALBI - All'assemblea di fine mese il socio Regione solleverà la questione dei bandi? «Me lo auguro», dice Serato. Peccato che da Palazzo Balbi filtri un'indiscrezione secondo cui la Regione non muoverà un dito, non potendo - dicono - entrare nel merito di scelte aziendali. Di più: pare che gli uffici tecnici regionali non abbiano al momento ravvisato alcuna irregolarità essendo le selezioni aperte sia ad esterni che ad interni. Ma allora perché la Lega - e anche Serato è leghista - ha chiesto la sospensione dei bandi?

IL DOCUMENTO - Intanto tiene banco la retromarcia della presidente Serato che un anno fa, il 3 agosto 2016, rispondendo alla Regione, diceva che Cav non era tenuta al contenimento delle spese del personale «in virtù della propria natura giuridica, della composizione del proprio azionariato, della natura e tipologia dei propri ricavi ed infine della tipologia di attività svolta». E allora perché nel nome dei risparmi contesta i bandi voluti da Adiletta? «Io non ho mai posto questioni sull'importo relativo al personale - dice Serato - ma sulla consulenza da 160mila euro più Iva a base d'asta per la società di cacciatori di teste. Quanto alla risposta alla Regione, la lettera era del 3 agosto 2016, precedente il decreto Madia che è del 23 settembre 2016 e che dice che le partecipate non possono assumere personale esterno fino al giugno 2018. E non mi risulta che il decreto Madia non sia più valido».

TRASPARENZA OPACA - In questo scontro al vertice di Cav, va registrato il colpo di spugna nel sito Internet sia sull'ufficio stampa (il nome della professionista è stato cancellato) sia sugli stipendi dei quattro dirigenti con la motivazione che una circolare Anac ha temporaneamente sospeso l'obbligo della trasparenza per i dirigenti pubblici. Chi l'ha deciso? A quanto raccontano in Cav, non la presidenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci