Zaia: «Se non ci danno l'autonomia, ​siamo pronti a riempire le piazze»

Domenica 21 Ottobre 2018 di Angela Pederiva
Luca Zaia
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GAIARINE (TREVISO) - Venerdì sera Luca Zaia è tornato alla castagnata di Gaiarine, tradizionale appuntamento d'autunno dei leghisti trevigiani. La scorsa volta il governatore era qui per incitarli ad andare a votare il 22 ottobre, ma ormai è trascorso un anno da quel referendum e la bozza dell'intesa giace sulla scrivania del premier Giuseppe Conte, bloccata secondo il ministro Erika Stefani dai colleghi pentastellati che «hanno espresso delle perplessità e hanno chiesto degli approfondimenti». E così in attesa di incontrare la titolare degli Affari Regionali a Venezia domani, primo anniversario della consultazione, il presidente del Veneto è salito sul palco del comizio per caricare le truppe: «Se non ci danno l'autonomia, riempiremo le piazze». È stato Bepi Fantuz, segretario della sezione  locale, a dare voce all'impazienza della base: «Un anno fa siamo andati casa per casa, abbiamo appeso i manifesti dappertutto, ci siamo trovati sindaci che mandavano i vigili a toglierli. Ma poi abbiamo ottenuto la vittoria del sì. 
Adesso però la gente si aspetta di vedere il risultato». Una richiesta che lo stesso Zaia ha mostrato di condividere: «È logico che in questo momento qualcuno dica: è passato un anno, avete fatto tutto, le carte sono a posto, perché non firmate? Perché ci sembra di capire che c'è qualche ministro, non della Lega ovviamente, che ha qualche perplessità sull'autonomia del Veneto. Il fatto è che al Governo ci sono due movimenti politici: la Lega, che in maniera monolitica porta avanti l'autonomia e mantiene l'impegno con i territori e i Cinquestelle, che hanno detto ai veneti che era giusto andare a votare, che hanno detto agli italiani che nel contratto di governo doveva esserci scritta l'autonomia del Veneto e della Lombardia e che hanno detto nel Documento di economia e finanza che bisogna dare l'autonomia ai territori. Se i Cinquestelle vogliono ancora avere tranquillità in Veneto, è bene che facciano veloci a dare l'ok al Governo su questa partita».
LA BATTAGLIAZaia parlava alla vigilia del Consiglio dei Ministri, che ieri sul decreto fiscale ha visto una tregua fra i vicepremier e leader politici Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Ma per il governatore l'autonomia resta una questione cruciale negli equilibri dell'esecutivo gialloverde: «Non esiste che ci sia un partito che pensa di rappresentare il mondo, e magari non rappresenta nessuno, che impedisce ai veneti di portare a casa l'autonomia (ovazione dal pubblico, ndr.). Com'è vero Dio, se è anche l'ultima battaglia che faccio, io la faccio fino in fondo: non esiste che ci prendano per le palle. Abbiamo fatto legalmente tutto quello che dovevamo fare, oggi ci meritiamo l'autonomia. E io sono anche convinto che su questa partita il Governo si gioca il futuro, perché portare avanti un Governo dicendo di no alla Lombardia e al Veneto, vuol dire disattendere l'impegno che ci si è presi con un terzo degli italiani, visto che insieme le due regioni cubano quasi 20 milioni di cittadini».
LA SUPERSTRADAPeraltro sul tavolo del confronto Lega-M5s c'è anche la Pedemontana. «Guarda caso ha rimarcato Zaia gli interlocutori sono gli stessi.

Noi abbiamo ereditato una strada e l'abbiamo salvata, coinvolgendo l'Autorità Anticorruzione, la Corte dei Conti, l'Avvocatura dello Stato. Ma i Cinquestelle ci vengono ancora a dire che hanno dubbi. Vogliono un altro referendum? Lo facciamo, ma dopo chi perde va a casa del tutto, sparisce dalla faccia della terra». Intanto però c'è da sciogliere il nodo dell'intesa, la cui bozza verosimilmente sarà illustrata domattina a Palazzo Balbi, alla presenza anche della delegazione trattante guidata da Mario Bertolissi. «Noi non stiamo minacciando nessuno ha chiarito il governatore però se rispetti il popolo, dai l'autonomia. La Lega sta facendo una grande battaglia a livello nazionale, ma nell'assemblea di condominio siamo in due e bisogna che tutti e due votino, prima in Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento. Roba che, se si vuole, si può fare in una settimana. Sennò siete pronti a tornare nelle piazze?».

Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 15:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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