A22, Toninelli vuole una gestione pubblica ma lo è già all'85%

Domenica 3 Febbraio 2019
A22, Toninelli la vuole pubblica ma lo è già all'85%
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Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli è intervenuto sul caos dell'A22 annunciando che la gestione dell'Autobrennero diventerà totalmente pubblica. In realtà, tuttavia, la concessione della A22 in corso di rinnovo è già controllata da soci pubblici all'84,7%.

Il principale azionista è la Regione autonoma Trentino Alto Adige, seguita dalla provincie autonome di Bolzano e di Trento. Ecco gli azionisti e le quote che emergono dal prospetto contenuto nell'ultimo bilancio, relativo ai 31 dicembre 2017, pubblicato sul sito della società:

1 REGIONE AUTONOMA TRENTINO ALTO ADIGE 32,2893
2 PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO 7,6265
3 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO 6,1036
4 CASSA DEL TRENTINO SpA 1,8290
5 PROVINCIA DI VERONA 5,5128
6 PROVINCIA DI MANTOVA 3,1896
7 PROVINCIA DI MODENA 4,2410
8 PROVINCIA DI REGGIO EMILIA - 2,1752
9 AZIENDA CONSORZIALE TRASPORTI DI REGGIO EMILIA 0,3258
10 COMUNE DI BOLZANO 4,2268
11 COMUNE DI TRENTO 4,2319
12 COMUNE DI VERONA 5,5087
13 COMUNE DI MANTOVA 2,1159
14 CAMERA DI COMMERCIO DI BOLZANO 0,8414
15 CAMERA DI COMMERCIO DI TRENTO 0,3370
16 CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA 1,6972
17 CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA 2,4970

TOTALE PARTECIPAZIONE ENTI PUBBLICI 84,7487
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18 SERENISSIMA PARTECIPAZIONI SPA 4,2327
19 SOCIETÀ ITALIANA PER CONDOTTE D'ACQUA SPA 0,1000
20 BANCO BPM SPA 1,9973
21 INFRASTRUTTURE CIS SRL 7,8275

TOTALE PARTECIPAZIONE ALTRI SOCI 14,1575
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0 AUTOSTRADA DEL BRENNERO SPA (azioni proprie) 1,0938

Per far sì che il controllo dell'A22 resti pubblico è già stata creata la Brenner Corritor da parte della Regione Trentino Alto Adige con la partecipazione delle due province autonome. Alla società dovrebbero aggregarsi altri enti territoriali e, probabilmente, alcuni comuni. Via tutti i privati. È questo il progetto al quale si starebbe lavorando per il rinnovo della convenzione della A22.L'obiettivo è anche ridurre le tariffe limitando gli extraprofitti e i dividendi.

La nuova concessione alla quale si sta lavorando prevede una nuovo schema di tariffa, regolata dall'autorità dei Trasporti (Art). Il pedaggio dovrà così rispettare l'efficienza del servizio reso e anche gli investimenti, valutando quelli fatti realmente e non quelli presunti. Tra gli obiettivi del ministero è anche quello di ridurre i dividendi per la società, che nel 2017 si sono attestati sui 33 milioni, portandoli a 2-3 milioni di euro che rimarrebbero quindi tutti sul territorio.

Rimangono comunque alcuni nodi da sciogliere prima di cambiare la concessione.
Il principale è quello degli extraprofitti dell'attuale Autobrennero spa che secondo il ministro Toninelli dovrebbero tornare allo Stato perché realizzati negli anni un cui la concessione era già scaduta e che gli attuali soci non vogliono restituire. L'ultima proposta fatta dal ministro è quella di riportare queste risorse nella nuova convenzione per riequilibrare il rapporto tra investimenti e tariffe, abbassando così i pedaggi per chi inquina meno.
Ultimo aggiornamento: 22:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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