Già 3000 anni fa in Friuli Venezia Giulia si beveva vino: ecco le prove

Mercoledì 15 Marzo 2017 di Paola Treppo
Già 3000 anni fa in Friuli Venezia Giulia si beveva vino: ecco le prove
11

TERZO DI AQUILEIA (Udine) - Ormai è certo: già 3000 anni fa in Friuli Venezia Giulia si beveva vino. Lo conferma uno studio eseguito dall'Università di Udine sui reperti del villaggio protostorico Canale Anfora a Terzo di Aquileia. Si tratta del più antico caso di consumo della bevanda in regione e fra i più antichi del Nord Italia
 
La scoperta in un villaggio protostorico
Il dato emerge dallo studio di materiali rinvenuti dagli archeologi dell’ateneo friulano nell’area dello scavo del villaggio protostorico dell’età del bronzo (1700-1300 a.C.), il villaggio Canale Anfora, in località Ca’ Baredi, a Terzo di Aquileia. La conferma arriva dalle analisi di alcuni pezzi di ceramica dove sono stati trovati residui di vino in una tazza abbandonata (nella foto), insieme a vari contenitori per la mensa, vicino a un focolare databile tra XIV e XIII sec a.C.; le analisi, condotte da Alessandra Pecci dell’Università di Barcellona, hanno individuato i vari tipi di residui organici che impregnano le pareti dei vasi usati per manipolazione, cottura e consumo di cibi e bevande.
 
Riscrivere la storia del vino?
«Se un tempo si riteneva che il vino fosse arrivato, insieme alla pratica del banchetto, nella fase dei contatti tra greci ed etruschi nei primi secoli del primo millennio a.C, oggi sappiamo che furono verosimilmente i micenei durante l’età del bronzo, nella seconda metà del II millennio a.C., a far conoscere la coltivazione della vite e dell’olivo alle comunità italiane dell’Italia meridionale, da dove le conoscenze si sarebbero diffuse verso il Nord - spiega la direttrice scientifica degli scavi a Ca’ Baredi, Elisabetta Borgna -. Nell’opinione condivisa dagli studiosi, infatti, il vino fu introdotto nel Mediterraneo centrale e in Italia dalle genti provenienti dall’Egeo. La scoperta di Ca’ Baredi, già di per sé di grande valore, rappresenta un tassello importantissimo nel quadro dei rapporti a lunga distanza tra regioni mediterranee e nord-adriatiche ben prima dell’arrivo dei romani nel secondo sec. a.C.».
 
La missione archeologica nel sito protostorico di Canale Anfora rientra nel progetto “Aquileia prima di Aquileia” condotto dall’ateneo friulano in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio Fvg. 
 
Le ricerche a Canale Anfora
Le indagini archeologiche dell’università di Udine a Ca’ Baredi, eseguite nel 2013 e 2015, hanno fatto luce sull’antico abitato a margine della laguna, su un dosso formato da un antico alveo del fiume Torre. Un’area che già durante l’età del bronzo doveva essere stata sfruttata intensivamente per le pratiche agricole. A testimoniarlo le cospicue tracce di grandi contenitori destinati alla conservazione. Di rilievo la scoperta di un gran numero di strutture di focolari e forni che, concentrati in spazi selezionati dell’abitato, sono riferibili a cottura e preparazione di cibi.
 

 

Ultimo aggiornamento: 19:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci