Strana tosse: non sa di avere ​un tumore e rischia di soffocare

Domenica 12 Agosto 2018 di Alberto Comisso
Strana tosse: non sa di avere un tumore e rischia di soffocare
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PORDENONE - Una massa tumorale, che stava asfissiando una 61enne, è stata asportata endoscopicamente (in maniera mininvasiva) dalla trachea. La donna, se venerdì non si fosse rivolta all'ospedale Santa Maria degli Angeli, sarebbe probabilmente morta. La massa, della quale la paziente non era a conoscenza, si era formata nel tempo senza dare apparentemente sintomi più o meno significativi. Da qualche giorno, tuttavia, la 61enne, che abita a Pordenone, presentava una strana tosse e faceva fatica a respirare. Quando è giunta all'ospedale civile, dopo la prima visita è stata sottoposta a una tac. Gli esami hanno subito evidenziato la presenza della massa tumorale che stava occludendo la trachea. Se avesse aspettato ancora qualche giorno, sarebbe morta per asfissia. Capita la  situazione Umberto Zuccon, medico del reparto di Pneumologia, ha deciso di operarla immediatamente attraverso una tecnica innovativa. Un intervento in broncoscopia: l'equipe medica è entrata nel tratto orale della donna con una criosonda, che di fatto, dopo aver isolato la massa, l'ha congelata. A quel punto il tumore è stato tagliato in pezzettini senza provocare alcun sanguinamento. Ora la donna sta bene ma dovrà comunque sottoporsi alla cure e alla terapie del caso prima di dirsi completamente guarita.

LO SPECIALISTA«Il 90 per cento dei tumori che si formano in quel tratto sostiene Francesco Mazza, primario del reparto di Pneumologia del Santa Maria degli Angeli è provocato dal fumo di sigaretta. Il cancro, com'è stato accertato più volte, cresce lentamente sino a compromettere il passaggio dell'aria. E così, se non si interviene tempestivamente, la persona muore per asfissia. La donna in questione da giorni tossiva continuamente e in maniera piuttosto strana: la tosse, specialmente se si è fumatori, è il primo segnalale che qualcosa non va. E' auspicabile, pertanto, rivolgersi con urgenza ad un medico». L'intervento salvavita di venerdì non è l'unico di cui l'equipe medica del reparto di Pneumologia dell'ospedale di Pordenone può fregiarsi: «La mia personale soddisfazione il commento del primario Francesco Mazza è aver fatto crescere nel tempo questo gruppo. Si tratta di medici molto preparati che girano il modo per imparare e perfezionarsi. Due specialisti sono appena stati assunti e, come succede in questi casi, inizieranno presto a frequentare i migliori centri di pneumologia del mondo. Non a caso il nostro reparto continua a crescere a vista d'occhio e a fregiarsi di brillanti risultati. Proprio per questo siamo diventati un modello da seguire».
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