Dai raggiri finanziari alla truffa delle lumache, vittime friulane

Lunedì 24 Dicembre 2018 di Cristina Antonutti
Dai raggiri finanziari alla truffa delle lumache, vittime friulane
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PORDENONE - La società si chiama Nidalina Group e ai suoi fondatori sta dando la caccia Striscia la notizia. Tra i 700 risparmiatori che hanno promosso una class action da 8 milioni di euro attraverso l'Afue, associazione che tutele le vittime di truffe finanziarie, c'è anche un gruppo di pordenonesi, circa una ventina di persone agganciata dal promotore finanziario che nella zona del Friuli Occidentale pubblicizzava investimenti annuali (5mila euro il versamento minimo) con la promessa di un rendimento mensile del 7%. Altre associazioni di consumatori si stanno organizzando, perchè con il classico schema Ponzi sarebbero state raggirate migliaia di persone in tutta Italia. A occuparsi del caso - che presenta alcuni punti in comune con la mega truffa messa in piedi dal portogruarese Fabio Gaiatto con la Venice Investment Group - è la Procura di Arezzo, città dove sono stati firmati tutti i contratti e dove la Nidalina Group ha una sede.
 
LE INDAGINI
Alla Procura di Arezzo è stata depositata da Daniele Pistolesi, per conto di Afue, una denuncia-querela molto dettagliata, dove figurano anche nomi di imprenditori che nel 2017 sono stati sottoposti a provvedimenti emessi dalla Consob. Riccardo Trombetta, inviato di Striscia ha raccolto anche le testimonianze di diversi risparmiatori truffati, andate in onda il 7 dicembre scorso. Secondo i racconti, con il passaparola sarebbero stati proposti alcuni tipi di investimento con contratti finanziari non autorizzati. L'affare era costituito dalla formula buy to rent (comprare per poi affittare). C'è chi ha investito in un allevamento di bestiame o di lumache in Bulgaria, chi in contratti di leasing su beni di consumo, soprattutto auto di lusso. Lo schema avrebbe retto per due anni e mezzo crollando nell'aprile di quest'anno. È dalla scorsa primavera che i risparmiatori hanno cominciato a protestare nel tentativo di recuperare il capitale che avevano investito con la convinzione di acquistare quote di progetti d'impresa che, una volta realizzati, avrebbero generato un reddito fisso. Oltre che con Nidalina Group, i contratti sono stati firmati con Comelet Srl.
INTROVABILI
Invece è stata soltanto un'illusione. A rivolgersi a Striscia la notizia, dopo la denuncia presentata all'autorità giudiziaria di Arezzo, è stato lo stesso Pistolesi. Gli ideatori del raggiro sarebbero introvabili. Il sito internet di Nidalina Group non è più accessibile su internet. E anche quelli di chi avrebbe incassato i soldi non si possono più vedere. Nel 2017 la Consob aveva sospeso per 90 giorni, in via cautelare, la commercializzazione di un investimento online in Bulgaria sospettando che fosse una sorta di schema Ponzi, cioè una vendita truffaldina che promette forti guadagni alle vittime, ma in realtà le rendite promesse vengono pagate solo grazie all'ingresso di nuovi investitori.
LE COINCIDENZE
Il caso di Nidalina è stato segnalato da Afue anche alla Procura di Pordenone. «Ho presentato un esposto - conferma l'avvocato Michele Peretto - perchè ci sono molte coincidenze con la Venice Investment Group». Nidalina si appoggia alla stessa banca di Venice: la Zagrebacka Banka di Pola. Gli investitori venivano ricevuti nella sede di Pola, che si trova nello stesso palazzo in cui c'è la targhetta della Venice. Entrambe le società sono assistite dallo stesso studio commerciale. «E alcune vittime - specifica Peretto - sono state truffate sia da Venice che da Nidalina, perchè i procacciatori di Nidalina proponevano anche investimenti con Venic Investment Group».
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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