PORDENONE - È l'ora del processo per i due fratelli Giada e Gino Jovanovic, 21 e 23 anni, di San Michele al Tagliamento. La Procura li ha citati a giudizio per la serie di truffe agli anziani ricostruite dai carabinieri del Nucleo operativo di Spilimbergo. La prima udienza si terrà il 10 gennaio. L'avvocato Francesco Fortunato sta valutando il ricorso a un patteggiamento, una strada che potrebbe essere aperta proprio dai risarcimenti alle parti offese, che nello scorse settimane hanno ricevuto una proposta di ristoro, anche nei casi in cui la truffa è soltanto tentata.
Nove sono gli episodi contestati dal sostituto procuratore Marco Faion, compresi cinque tentativi. «Soltanto tre - precisa la difesa - sono provati». Le vittime sono tutte ultraottantenni, contattate telefonicamente e prese alla sprovvista da un interlocutore che si inventava emergenze che riguardavano un parente, solitamente un figlio o un nipote coinvolto in un incidente stradale e che aveva bisogno di soldi per risarcire le vittime.
Le indagini dei Carabinieri sono iniziate la mattina del 20 aprile scorso, quando a Spilimbergo si sono verificate quattro truffe, due consumate e due tentate, ai danni di altrettante anziane contattate sul telefono di casa da parte di una ragazza che si era finta una parente: nipote, figlia o nuora. «Ho causato un incidente - mentiva - Mi sono fatta male e ho bisogno di 6/7mila euro per evitare guai». In due casi sono stati consegnati contanti e monili in oro per complessivi 7mila euro.
Le telecamere del Comune di Spilimbergo e di tutti gli altri enti che avevano un sistema di videosorveglianza hanno consentito di individuare la macchina indicata da alcuni testimoni e di recuperate le immagini della donna che si è fatta consegnare denaro e oggetti preziosi. È stato possibile ricostruire altre truffe, a segno o tentate, anche a Udine, Resia, Bicinicco, Gonars e Tavagnacco, sempre con la complicità di un telefonista che chiamava all'estero (o dalla Croazia o dalla Slovenia). In questo modo i due fratelli, secondo quanto contestato dalla Procura, avrebbero intascato 25mila euro.